Esuberi all’Ideal, non si trova l’accordo

Possibile il ricorso alla cassa integrazione per tutti, a rotazione. Confronto rimandato a martedì mattina in Provincia
MANIFESTAZIONE IDEAL SRL
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BELLUNO. Muro contro muro per quattro ore. Alla fine non c’è accordo tra azienda e sindacati sul destino dei 45 dipendenti che l’Ideal di Quero considera in esubero. L’incontro in Provincia, ieri pomeriggio, si è chiuso con un rinvio della trattativa a martedì mattina. C’è poco più di un fine settimana di mezzo per riflettere, difficile invece farsi venire nuove idee perché a questo punto le ipotesi sono tutte sul tavolo. Mobilità, chiedeva l’azienda in partenza, perché c’è un piano di ristrutturazione dal quale non si può prescindere e i 150 lavoratori attualmente stipendiati non sono più necessari. Contratti di solidarietà, chiedevano invece i sindacati, per salvare posti e redditi fino a giorni migliori. A metà strada si immaginava un ricorso alla cassa integrazione straordinaria per i 45 esuberi, ma la soluzione - era noto - non piaceva ai rappresentanti dei lavoratori. E la posizione è stata ribadita ieri, con fermezza granitica. Il jolly lo ha calato la Provincia, suggerendo la cassa integrazione per tutti i 150 dipendenti, che per un anno potrebbero ruotare nei cento posti necessari a far ripartire l’azienda assecondando la ristrutturazione voluta dagli azionisti. Ma su questa possibilità l’intesa non si è trovata, perché l’Ideal chiede di poter scegliere i profili professionali da far ruotare nella cassa, «in modo che sia compatibili con le esigenze tecnico-produttive del piano di riassetto», mentre i sindacati insistono perché la rotazione sia totale, a tutela di tutti i dipendenti.

«Di fatto, quello che vogliono i sindacati è un contratto di solidarietà sotto un’altra forma», ha detto a fine incontro l’avvocato Marco Lanzani, per conto dell’azienda. «Per gli azionisti non è accettabile e speriamo che ci sia una seria riflessione. Sarebbe importante che martedì al tavolo potessero sedersi anche i lavoratori per seguire in diretta le trattative e capire cosa sta succedendo». Secco, perfino duro, a fine riunione, anche il commento del segretario della Filctem Cgil Giuseppe Colferai: «Noi continuiamo a chiedere i contratti di solidarietà che ci sembrano lo strumento più adatto ai tempi industriali dell’azienda e agli obiettivi di ristrutturazione che ci sono stati presentati. Questi esuberi sono incomprensibili: i bilanci 2010 e 2011 erano in attivo, quello del 2012 non l’abbiamo visto. Certo che un’azienda che cambia tre amministratori delegati in così poco tempo dovrebbe avere una guida più stabile e la possibilità di riorganizzarsi, ma non sulle spalle dei lavoratori». (cric)

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