Erostrato, tre sospetti: sono già indagati

CESIOMAGGIORE. Tre perquisiti per Erostrato. Tre persone iscritte nel registro degli indagati, oltre al sequestro, da parte dei carabinieri della Compagnia di Feltre, di materiale che andrà valutato con attenzione nelle prossime ore. Materiale già giudicato molto interessante dalla magistratura.
Il fascicolo aperto in prima battuta contro ignoti ha da ieri nomi, cognomi, date di nascita, indirizzi e anche avvocati di fiducia. Le ipotesi di reato contestate vanno dal procurato allarme, per le lettere con o senza polverina bianca, alla tentata estorsione, per il sacchetto di caramelle con gli spilli nel cortile dell’asilo di Cergnai. Ma si parla anche di danneggiamento aggravato, per la vernice sui muri del cimitero, dei magazzini comunali e delle chiesette di Cesio, e di incendio doloso, per il fuoco appiccato alla legnaia di Morzanch (Cesiomaggiore) e al deposito di Norcen (Pedavena). I due roghi sono stati rivendicati.
Gli indagati sarebbero tre uomini, persone che potrebbero corrispondere al profilo criminologico commissionato a suo tempo e già a disposizione degli inquirenti, ma non è da scartare l’ipotesi che fra loro ci sia una donna. Erostrato può essere una persona sola e solitaria, però non si può escludere che abbia dei compagni di merende, che dal mese di luglio in poi hanno collaborato nella semina dell’inquietudine e della preoccupazione nell’area della Destra Piave.
Il procuratore della Repubblica Paolo Luca e il sostituto Simone Marcon hanno disposto le perquisizioni nei giorni scorsi. Nessuna insegna sulle portiere delle auto usate dai carabinieri e nessuna sirena spiegata o lampeggiante acceso. I militari in borghese si sono mossi tra Cesio e Santa Giustina con discrezione, anche per evitare pericolose cacce al presunto colpevole e l’inevitabile clamore: «È il nostro modo di lavorare», ha sottolineato Luca. Si parla di indagati e non ancora di imputati e non è detto che emerga davvero qualcosa di concreto a loro carico e, dunque, si arrivi alla richiesta di processo. Hanno aperto le porte delle rispettive abitazioni e non si sa se abbiano mostrato sorpresa o no.

I carabinieri si sono messi a cercare ovunque il materiale che ritenevano interessante per le indagini e se ne sono andati con computer e telefonini cellulari, un certo numero di libri e anche cancelleria, tra penne e fogli a quadretti. Nel disco rigido dei pc potrebbero esserci tracce di ricerche nei vari motori, a proposito non solo del pastore greco antico che bruciò il tempio di Artemide, a Efeso, ma anche sull’Eneide di Virgilio, sul Miles gloriosus di Plauto, sull’Anticristo e sulla peste, che ha colpito la città algerina di Orano, dove i sorci morivano per strada. Tutti argomenti accennati nelle lettere, comprese le due indirizzare al giornalista “di fiducia” del Corriere delle Alpi.
I telefoni saranno utili a capire se fra i tre indagati ci siano stati dei contatti sospetti e anche la cancelleria potrebbe rivelare indizi importanti, se non ancora prove concrete. Erostrato scrive l’indirizzo con una penna biro blu e la lettera su fogli a quadretti con l’inchiostro rosso, caratteri runici e simboli esoterici, dalle croci sataniche alle svastiche. Potrebbe essere un mancino che scrive con la destra o un destro che usa la sinistra, vista l’incertezza della sua scrittura. I carabinieri sono stati in procura della Repubblica anche ieri mattina a consegnare gli atti più recenti. Ma su questi c’è ancora il segreto istruttorio. Nel frattempo, Erostrato o gli erostrati non si fa sentire dalla mattina del 22 gennaio, il giorno in cui ha buttato nel cortile dell’asilo di Cergnai il sacchetto di caramelle con gli spilli e la lettera con la minaccia più terribile: «Voi dovete avere paura per i vostri figli».
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