Erba e siepi da tagliare, ordinanza a Pieve

PIEVE DI CADORE. È arrivato il momento di tagliare l’erba e curare l’immagine dei paesi. Per questo il Commissario prefettizio Carlo De Rogatis ha emesso un’ordinanza finalizzata a sollecitare enti,...

PIEVE DI CADORE. È arrivato il momento di tagliare l’erba e curare l’immagine dei paesi. Per questo il Commissario prefettizio Carlo De Rogatis ha emesso un’ordinanza finalizzata a sollecitare enti, aziende e privati ad eseguire le operazioni di pulizia e taglio dell’erba nelle aree private e pubbliche di pertinenza dei fabbricati, dei cortili, e di tutti gli spazi che, se non curati, restituiscono un’immagine poco accattivante dei centri abitati. Senza dimenticare che l’erba alta e l’incuria provocano anche problemi di sicurezza e per la salute dei cittadini.

Nei prati incolti, infatti, diventa più facile scaricare immondizie in modo che nessuno le veda. Non solo una bruttura, ma anche una fonte d’inquinamento e di rifugio per roditori e altri animaletti non proprio adatti alla salute dell’uomo.

L’ordinanza prevede anche l’obbligo di tagliare gli arbusti e le siepi che impediscano la visuale agli angoli delle strade e che oscurino la segnaletica. Per gli inadempienti il Comune potrebbe intervenire in sostituzione dei proprietari, ai quali però invierà il conto da pagare, con aggiunta una sanzione amministrativa fino a 516 euro.

Sull’emissione dell’ordinanza tutti sono d’accordo, anche se è nato qualche mugugno per il fatto che l’ordinanza riguarda i cittadini, ma non le imprese pagate dall’Unione Montana che in alcuni paesi passa raramente e senza prestare molta attenzione. «Ci sono delle vie di Nebbiù», afferma Antonio Chiamulera, «dove la falciatrice del Comune sono almeno due anni che non passa. Vicino alle siepi si sono formate colonie di roditori». Un altro appunto viene fatto in merito alla pulizia della ciclabile Alta via delle Dolomiti, sulla quale spesso i ciclisti sporcano le ruote delle biciclette con gli escrementi dei cani, segno che i proprietari andrebbero perseguiti come chi non taglia la propria erba.

Vittore Doro

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