Elezioni comunali in provincia di Belluno: si cercano 13 sindaci ma salta il voto a Cencenighe

Nel paese agordino arriverà il commissario prefettizio. L’11 giugno spettro quorum per Pieve di Cadore e Rivamonte

BELLUNO. I giochi sono fatti. Scadeva ieri a mezzogiorno il termine per presentare le liste a sostegno dei candidati sindaco in quattordici Comuni della provincia. La prima notizia arriva allo scoccare del dodicesimo rintocco delle campane: a Cencenighe non ne è stata presentata nemmeno una. Alla scadenza del mandato del sindaco William Faè, il Comune sarà commissariato. Si potrà tornare al voto il prossimo anno.

Gli elettori chiamati alle urne l’11 giugno sono quindi 85.051, dei quali 16.047 residenti all’estero. Si tratta di una tornata elettorale importante: vanno infatti al voto il Comune capoluogo, Feltre, ma anche Cortina, Pieve di Cadore, Auronzo.

Cortina supererà così la fase del commissariamento, che dura dalla scorsa estate quando si dimise la giunta del sindaco Franceschi. In corsa ci sono due liste, gli elettori sono chiamati a scegliere fra Gianpietro Ghedina e Giorgio Da Rin.

A Feltre il sindaco uscente Paolo Perenzin si ripresenta per riconquistare il Colle delle capre, sostenuto da una coalizione che unisce tutto il centrosinistra. Sfiderà Michele Balen, che a sua volta ha saputo riunire tutto il centrodestra. Se la dovranno vedere con Giuseppe De Cet (Forza Nuova), Alberto Molin, Cristian Tatto e Moreno Scopel (Movimento 5 stelle).

A Belluno tenta il bis Jacopo Massaro. Sostenuto da tre liste, sfiderà i candidati di partito e quelli civici, come lui. Perché nel capoluogo ogni tentativo di accordo per riunire il centrodestra e il centrosinistra non è andato a buon fine. Così a contendersi la poltrona di sindaco saranno Massaro, Paolo Bello (Pd), Paolo Gamba (civico), Franco Gidoni (Lega nord), Franco Roccon (civico), Stefano Messinese (Movimento 5 stelle) e Elder Rambaldi (Partito comunista dei lavoratori). Il ballottaggio appare molto probabile, visto il numero dei candidati sindaco.

A Pieve di Cadore e Rivamonte la lotta non sarà fra candidati ma contro il quorum: si è formata solo una lista, se non andrà a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto, il Comune sarà commissariato. A Pieve l’unico candidato è Giuseppe Casagrande, a Rivamonte Nino Deon.

Tre le liste a Lamon (con Renzo Malacarne, Nicola Pradel e Ornella Noventa) e Falcade, dove si ripresenta il sindaco uscente Michele Costa ma ci sono anche Silvano Savio e Cesare Bon. C’è in ballo la fusione con Canale, nel caso andasse a buon fine si tornerebbe alle urne per il Comune unico nel 2018.

Restando nel Feltrino, devono eleggere il nuovo sindaco anche i cittadini di Cesiomaggiore (candidati Carlo Zanella e Wilmer De Bortoli), Fonzaso (Giorgio Slongo e Fabio Maddalozzo), San Gregorio nelle Alpi (c’è il sindaco uscente Nicola Vieceli, contro di lui corre Mirco Badole).

Sfida tutta al femminile ad Auronzo, dove si sono presentate Daniela Larese Filon e Tatiana Pais Becher, mentre a Tambre tenta la riconferma Oscar Facchin, contro Antonio Bona. Nessuno spettro quorum a Soverzene: torna in campo l’ex sindaco Gianni Burigo e per scongiurare il rischio commissariamento si è costituita una lista civetta capitanata da Roberto Burigo.

L’eventuale ballottaggio è previsto solo a Feltre e a Belluno, e si svolgerà il 25 giugno.

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