Edificio diroccato a Marziai transenne per prevenire crolli

La proprietaria risiede in Svizzera e chiede seimila euro al Comune per il rudere Corrà: «Troppi soldi, in più dovremmo accollarci anche le spese di abbattimento»



. La vecchia casetta sta crollando, ma il Comune non può demolirla per problemi burocratici e per i costi troppo elevati dell’operazione. L’edificio in questione, che si trova nella frazione di Marziai, a pochi passi dalla piazza, è ormai da anni in piena fase di decadimento: i muri sono fragili e scrostati, le balconate marce, e il tetto continua inoltre a perdere pezzi: l’ennesima caduta di alcuni tralicci di legno e di piccoli sassi di cemento si è registrata appena un paio di giorni fa in seguito al maltempo, e la situazione inizia ad essere delicata. Da anni infatti la vecchia casa disabitata mostra evidenti segni di cedimento. Basta anche solo un minimo di pioggia per rendere instabile la copertura.

Dato il numero di tegole che ricoprono il tetto, il rischio concreto è che la struttura possa accartocciarsi su se stessa in vista delle possibili nevicate invernali; venuta a conoscenza del problema l’amministrazione Zanolla ha delimitato l’area con un paio di transenne unite da un fascio di plastica. Un’operazione meramente provvisoria, peraltro, data la mancanza di interventi strutturali di manutenzione. A tutto ciò si aggiunge anche che la casa è in vendita, ma che i proprietari e i parenti stretti sono deceduti: trasferitisi in Svizzera nei primi anni ’60 del secolo scorso, gli ultimi inquilini non avevano più fatto ritorno. Da allora la casa non è mai stata affittata né venduta. L’ultima erede, una nipote, risiederebbe in Svizzera.

Dopo vari tentativi andati a vuoto l’amministrazione è finalmente riuscita a contattarla, per informarla della situazione, ottenendo come risposta che il costo dell’immobile è di circa seimila euro. «Oltre a questi soldi», spiega l’assessore comunale Cristian Corrà, «necessari per l’acquisto dell’immobile, il Comune dovrebbe sobbarcarsi anche i costi di demolizione e smaltimento stimati sui 15 mila euro: il prezzo a metro quadrato è troppo elevato. L’inghippo, di carattere burocratico che verrebbe così a crearsi non ci permetterebbe di agire per risolvere il problema. Siamo pertanto costretti a lasciare tutto così com’è».

Le trattative per abbassare il prezzo più ragionevole non sono andate a buon fine. La proprietaria non vuole cedere l’immobile gratuitamente, nonostante la struttura sia pericolante. «Nel momento in cui l’amministrazione aveva completato il progetto di riqualificazione della piazza di Marziai», prosegue Corrà, «c’erano i fondi e l’intenzione di acquistare anche la casetta per abbatterla e realizzare dei parcheggi per i residenti. Il prezzo richiesto dalla proprietaria era all’epoca ancora più elevato e nonostante gli sforzi fatti tutto è rimasto bloccato. I contributi erano stati indirizzati alle asfaltature e la casa è ancora li. Non possiamo fare nulla: la burocrazia e i costi non ce lo permettono». —



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