Edificio del ’500 di grande pregio da poco restaurato

Palazzo Doglioni, posto ad angolo tra la piazzetta e la gradinata di riva S. Nicolò, è un elegante edificio cinquecentesco di tre piani, dalla struttura poderosa e dalla mole compatta, con un arioso portico. L’interno riserva una piacevole sorpresa: le pareti del salone centrale al secondo piano sono state affrescate da un valente pittore che dimostra di avere una cultura figurativa veneziana e le parti che tuttora si sono conservate raffigurano una scena di guerra, un interno con padrona di casa, nutrice e bimbo (che ricorda quello di Paolo Veronese a villa Barbaro) e una scena biblica dell’Antico Testamento in cui si riconoscono le figure di Aronne e Mosè.

A partire dal Seicento è documentata la presenza della nobile e ricca famiglia Doglioni, che possedeva vari palazzi nella città di Belluno. Fu soprannominato il Botegon poiché al piano terra trovavano spazio un deposito con un’ampia bottega e un’osteria frequentata da zattieri, conciapelli e altri lavoratori del borgo. Proprio qui nacque l’Uniera dei Zatèr, una prima corporazione a tutela della categoria. Dopo anni di abbandono e degrado, coincidenti con il ruolo marginale e defilato dell’intera area, il nuovo illuminato proprietario ne ha promosso il restauro, condotto dall’architetto Gloria Manera e dall’ingegnere Siro Andrich.

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