Edifici e aree dismesse c’è il bando per il recupero

In ballo ci sono risorse importanti che potrebbero arrivare già in autunno Frison: «Nella rigenerazione urbana entrerà il nostro progetto di città»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Milioni di euro per recuperare edifici dismessi e aree degradate. In autunno potrebbero arrivare risorse importanti al Comune per ristrutturare edifici quali le Gabelli, complessi come le ex caserme Piave e Fantuzzi e per sistemare aree che da tempo aspettando una definizione, come quella dell'ex ospedale civile in pieno centro storico. La conferenza Stato-Regioni ha licenziato la scorsa settimana lo schema del bando per la rigenerazione urbana, espressione che indica tutta quella serie di interventi legati al recupero delle volumetrie dismesse, delle periferie, ma anche delle zone dei centri storici trascurate.

«L'intervento del Comune di Belluno, attraverso l'apposita commissione Anci, ha permesso di cambiare un parametro molto rilevante che era stato inserito nel bando», spiega l'assessore all'urbanistica Franco Frison. «Inizialmente infatti era stato deciso che potessero concorrere solo i progetti esecutivi. Ora i Comuni potranno partecipare anche con progetti preliminari».

Si apre dunque un mondo di possibilità per i capoluoghi (il bando è destinato solo a questi Comuni). Belluno presenterà un progetto di città al cui interno sarà contenuto il recupero di molte volumetrie: dalle scuole Gabelli alla ex caserma Piave, «che le associazioni non possono ristrutturare da sole», puntualizza Frison.

Ma nella Belluno di domani non si può dimenticare l'area dell'ex ospedale, dove i metri cubi sono ancora da costruire. In questo caso si tratta di nuova volumetria, ma non si può fare altrimenti perché rappresenta la stessa entità di quella che è stata demolita nell'ambito del piano di recupero avviato qualche tempo fa.

«Ci siamo mossi per tempo con gli uffici, ragionando su un progetto che si muove fra turismo, servizi e sostenibilità. Ora affiancheremo loro un professionista esterno perché il lavoro da fare è molto», continua Frison. E importante. Le risorse messe a disposizione dal ministero per questo bando sono pari a 500 milioni di euro, con un tetto massimo per ciascun Comune di 18 milioni. Considerando che i capoluoghi di provincia in Italia sono 118, e che non tutti potrebbero essere pronti a partecipare a un simile bando, a Belluno potrebbero arrivare risorse significative.

Già quest'anno: dalla pubblicazione del bando in gazzetta ufficiale, prevista entro poche settimane, scatteranno i novanta giorni di tempo per presentare i progetti. Poi ci vorrà un mese alla commissione per valutarli. Se arriverà l'ok, il Comune riceverà un acconto sul finanziamento per elaborare il progetto esecutivo. «Saranno valorizzati i progetti innovativi e quelli fatti in sinergia con altri soggetti, come le categorie economiche», conclude Frison. «Pensiamo di organizzare un incontro pubblico con la cittadinanza per coinvolgere anch'essa in questo importante percorso».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi