Ecorav ha completato il laboratorio chimico da mezzo milione

LONGARONE. Ecorav espande il suo laboratorio per potenziare ulteriormente l’analisi sui rifiuti industriali.
L’azienda longaronese, attiva nel settore della rigenerazione dei solventi ma anche dei metalli, ha completato gli investimenti sul laboratorio di analisi chimiche oltre che aver ottenuto di recente anche una nuova autorizzazione per il recupero degli imballi esausti.
«La nostra filosofia – spiega il direttore di stabilimento Luca Minella – è quella dell’economia circolare. Siamo un settore che possiamo definire ancora di nicchia ma che ci ha portato negli anni ad essere al terzo posto in Italia nella rigenerazione dei solventi industriali. Il nostro obiettivo infatti è quello di tentare di recuperare tutti i rifiuti che possano essere riutilizzati. Prima di arrivare allo smaltimento in discarica infatti secondo noi ci sono centinaia di opportunità. È giusto provare a riutilizzare il rifiuto ottenendo risparmi, meno consumi energetici e quindi in definitiva un maggior rispetto ambientale. Per questo di recente ci hanno anche chiamati a mettere in sicurezza l’impianto dismesso della Miteni nel Vicentino, chiuso dopo vari cambi di proprietà pochi mesi fa e famoso per essere stato altamente inquinante negli anni Settanta e Ottanta: tempi in cui le leggi erano meno restrittive».
«Oggi è completato l’investimento per il laboratorio – dice Alice Tosetto, responsabile qualità e ambiente Ecorav – con l’ultimo stanziamento di 100 mila euro per un costo complessivo di 500 mila euro. Abbiamo acquistato macchinari all’avanguardia che permettono di rilevare con altissima precisione e accuratezza le sostanze pericolose (tra cui i diffusissimi Pfas, responsabili di dannose contaminazioni e ancora presenti in molti materiali anche di uso quotidiano, ndr), anche se presenti in quantità microscopiche. Si riuscirà ad arrivare fino al picogrammo. Questa innovazione ci permetterà di essere ancora più stringenti nell’individuare tutte le criticità nei vari rifiuti che trattiamo».
«La rigenerazione è la nostra priorità – aggiunge il direttore tecnico Federico Cataudella – grazie ai macchinari che abbiamo in opera da diversi anni riusciamo a recuperare fino al 70% dei solventi, a seconda del tipo e dello stato in cui li riceviamo. In questo modo sono di nuovo riutilizzabili, il resto poi viene portato ad altre ditte per essere bruciato e creare energia e quindi in qualche modo si cerca di non sprecare nulla. Per quanto riguarda i metalli il recupero sale fino al 90%. Tra le ultime novità c’è infine il fatto che siamo l’unica realtà industriale in Italia ad aver ottenuto una modifica nell’autorizzazione per il recupero degli imballi esausti in plastica o metallo, progetto in collaborazione con Regione e Arpav. Così vengono trattati e poi rimessi sul mercato, usando anche dell’acqua che viene riciclata da altri utilizzi. In questo modo si cerca il più possibile di creare un circolo virtuoso».
«Ovviamente non si può riciclare tutto al 100%», sottolinea, «ma noi ci proviamo nel rispetto delle norme con le migliori tecnologie per raggiungere una sostenibilità ambientale anche nel mondo industriale». —
Enrico De Col
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