Ecco i ristori per 946 lavoratori stagionali Fondi in arrivo per impiantisti e maestri
BELLUNO
Sospiro di sollievo per migliaia di lavoratori stagionali e saltuari di tutti i settori che hanno chiesto i ristori: in provincia stanno infatti arrivando in questi giorni i contributi per 2 milioni e 270 mila euro. Buone notizie anche per gli impiantisti e i maestri di sci: le Regioni, infatti, hanno dato il via libera al Governo per 700 milioni di euro.
STAGIONALI e saltuari
Sono 22.769 i lavoratori in Veneto ai quali l’Inps ha già erogato l’indennità una tantum e onnicomprensiva prevista tra le misure di supporto dal Decreto Sostegni. Si tratta per ciascun soggetto di un importo di 2.400 euro. Sono 946 i bellunesi interessati al sostegno, per un totale di 2 milioni e 270 mila euro; ancora un migliaio – secondo Stefano Calvi della Fisascat Cisl – quelli nel limbo. La nuova misura è destinata a coloro che già avevano beneficiato dell’indennità prevista dal Decreto Ristori e a chi attualmente possiede i requisiti per potervi accedere. Le tipologie di lavoratori interessate sono gli stagionali, i lavoratori in somministrazione e quelli a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, gli stagionali e i somministrati appartenenti ai settori diversi dal turismo e stabilimenti termali, gli intermittenti, gli autonomi occasionali, gli incaricati di vendite a domicilio e i lavoratori dello spettacolo. Oltre a questa platea di lavoratori, rimane aperta sino al 30 aprile – ricorda l’Istituto di Previdenza – la possibilità di presentare domanda da parte di coloro che possono essere potenziali destinatari delle indennita Covid-19 previste dal Decreto Sostegni. «Come promesso ci stiamo muovendo velocemente per sorreggere l’economia del Paese e stiamo già lavorando a nuovo scostamento di bilancio che possa dare, attraverso un nuovo decreto, ulteriori ristori a famiglie, imprese e lavoratori», fa notare il ministro Federico D’Incà.
SOSTEGNI PER LO SCI
Regioni e Province autonome hanno inviato la loro proposta al governo per la modifica del decreto legge “Sostegni” riguardo ai ristori per i comprensori sciistici. Il decreto originario del governo favoriva essenzialmente le realtà alpine con il criterio di ripartizione esclusivo sulle presenze turistiche. Non ricomprendeva neppure tutti i Comuni montani appartenenti a comprensori sciistici o con sede di impianto e non consentiva un effettivo ed equilibrato riparto delle risorse ai gestori degli impianti a fune e delle imprese. In provincia di Belluno ne erano esclusi circa la metà, compreso, ad esempio, Pedavena, che pure conta gli impianti del monte Avena. La proposta unanime delle Regioni prevede invece ristori agli impianti di risalita (430 milioni) che saranno calcolati in base ai costi fissi mutuando l’esperienza francese che ha ottenuto già l’autorizzazione da Bruxelles. L’indicazione è che siano liquidati dal Governo, assieme a 40 milioni di contributi a favore dei maestri di sci. Per i 230 milioni, la metà riservati alle province autonome, destinati invece alle attività commerciali e turistiche, le Regioni propongono invece che siano loro stesse ad occuparsi delle distribuzione, anziché i Comuni (spesso troppo piccoli e con strutture non adeguate). Inoltre chiedono per questo ultimo punto un ulteriore stanziamento di cento milioni. «È una buona notizia, che diventerà ottima», commenta Renzo Minella, presidente dell’Anef, «quando i fondi arriveranno alle imprese» . Viva attesa anche tra i 2mila maestri di sci che operano in provincia. Quanto ai 230 milioni di euro, c’era il rischio che il 75% andasse alle due province di Trento e Bolzano, accumulando i due terzi delle presenze sciistiche. È stato trovato un accordo, in base al quale il Trentino Alto Adige si accontenta della metà. La speranza, secondo i primi calcoli, è che del pacchetto di 700 milioni ne possano arrivare in provincia almeno 50. —
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