È Ferracci la nuova guida di Neurologia

Il primario è a Belluno dal 1993: «Voglio implementare l’attività per malati di sclerosi e ictus»
gian paolo perona- belluno- il nuovo primario di neurologia franco ferracci
gian paolo perona- belluno- il nuovo primario di neurologia franco ferracci

BELLUNO. Implementare l’attività rivolta ai malati con sclerosi multipla e ictus. È l’obiettivo primario di Franco Ferracci, 52enne di San Donà di Piave (ma dal 1993 al lavoro al San Martino di Belluno), nominato primario di Neurologia dal direttore generale Pietro Paolo Faronato.

«Sono ormai moltissimi anni che Ferracci lavora con noi», sottolinea il dg, «è un professionista di grande competenza, dall’ottimo curriculum e dalla buona produzione scientifica. Gode di grande stima all’interno della Usl, ma anche da parte della comunità bellunese. Sono convinto che riuscirà a mantenere su altissimi livelli un reparto sempre all’avanguardia per quel che riguarda le cure del Parkinson e della sclerosi multipla. Non dimentichiamo che siamo anche sede di una unità per gli ictus, in grado di trattare la malattia in maniera precoce».

Ferracci ha 52 anni (a proposito, auguri, visto che oggi è il suo compleanno). Nel suo curriculum si legge che nel 1988 si è specializzato all’università di Chieti in Neurologia, nel 1992 ha studiato alla Columbia University di New York, prima di arrivare a Belluno, dove ha fatto la gavetta, continuando la sua ricerca scientifica, sfociata in ben 95 pubblicazioni. Tra i suoi interessi il Parkinson, le malattie autoimmuni e la neurofisiologia clinica.

«Il reparto di Neurologia», spiega il neo primario, «ha da sempre al centro delle attività il paziente, il suo benessere e la sua dignità, caratteristiche rese possibili da un’equipe infermieristica sempre all’avanguardia. Dal punto di vista della competenza medica, siamo stati tra i primi a organizzare il reparto con attenzioni particolari agli ictus cerebrali, alla riabilitazione del paziente e al trattamento con i farmaci più innovativi, come quelli per trombolisi arteriose in fase acuta di ictus. Non dimentichiamo i laboratori dedicati ai malati epilettici, alla scleorsi multipla e al Parkinson, con i pazienti seguiti con grande regolarità».

E arriviamo al futuro: «Il mio obiettivo», sottolinea Ferracci, «è mantenere gli standard di qualità raggiunti sotto la guida del mio predecessore, il dottor Marchini, se possibile implementando l’attività rivolta ai malati di sclerosi multipla e ictus, che sono quelli che richiedono le maggiori attenzioni. Senza comunque tralasciare gli altri pazienti. Siamo pronti ad affrontare le sfide di una sanità sempre più a corto di risorse, ma che necessità di prestazioni di alto livello. Visti i venti di fusione delle Usl che soffiano, è una sfida da portare avanti in collaborazione con l’ospedale di Feltre».(frasal)

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