È di “Nonno Nanni” l’ex albergo Buzzatti ad Agordo

. «Abbiamo un progetto come base di partenza per discutere: se sono rose fioriranno». Colui che ha acquistato l’immobile dell’ex albergo Buzzatti a due passi dal centro storico di Agordo è Luigi Lazzarin, il presidente onorario della Nonno Nanni, l’azienda di prodotti lattiero-caseari di Giavera del Montello che vende in tutto il mondo.
La notizia della possibilità di recupero del vecchio stabile costruito negli anni ’20 del secolo scorso in stile Liberty e da tempo abbandonato e in degrado ha destato curiosità ad Agordo e dintorni. Cosa succederà? Il 14 dicembre Lazzarin e l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sisto Da Roit, si incontreranno per capire quali potranno essere i prossimi passi. «Ho acquistato la struttura un paio d’anni fa», dice Lazzarin, «e negli ultimi giorni l’architetto mi ha fatto avere un progetto di recupero che mi pare interessante e che approfondiremo nelle prossime settimane. Adesso tutto sta nel capire se le idee potranno andare in porto». Albergo fino al primissimo dopoguerra, quindi luogo di ospitalità per profughi giuliani, infine uffici e garage per l’Enel e i suoi mezzi, l’edificio all’ingresso del centro di Agordo è tutt’ora suggestivo, nonostante l’edera impossessatasi della facciata e i colori sbiaditi.
«Inizialmente pensavo che si sarebbe potuto fare una residenza per anziani autosufficienti», dice Lazzarin, «poi è emersa la possibilità di riproporre l’albergo e il progetto che è stato redatto va in questo senso. Ci sono 1.750 metri quadrati e l’idea è di fare 24 camere. Certo sarebbe una bella novità per Agordo, ma...». È un “ma” che pesa quello di Lazzarin, pieno di incognite legate al futuro turistico di Agordo e all’interesse che una gestione di un nuovo albergo potrebbe riscuotere. «Al momento davvero non posso dire molto», spiega Lazzarin, figlio di Giovanni “Nanni” che nel 1947 iniziò la produzione di quello che diventerà il famoso Stracchino, «perché occorre capire cosa si può fare. All’interno si deve svuotare tutto, fuori la struttura è vincolata. L’investimento potrebbe essere sui 2,5-3 milioni di euro: è chiaro che vogliamo capire quali prospettive ci sono. Io sono disposto a venderlo, ad affittarlo, a darlo in gestione. Ma voglio capire le intenzioni di chi eventualmente fosse interessato, perché tutti sono bravi a dire “lo gestisco”, ma poi dopo 2-3-5 mesi magari finisce tutto».
Lazzarin ha una casa a Vallada, conosce l’Agordino e sa che Agordo da tempo ha abdicato al vecchio ruolo di centro turistico. «Mi diceva un’agenzia che nel giro di qualche decennio sono spariti tanti alberghi», sottolinea, «e poi adesso la tangenziale taglierà fuori il centro. Ad ogni modo bisogna discutere, anche di parcheggi, perché quelli attuali dietro lo stabile sono pochi. Con 24 camere almeno 50-60 posti sono necessari». —
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