Due orsi a Fornesighe sono star ungheresi

A Forno di Zoldo sono in corso le riprese del film “La pelle dell’orso” De Pellegrin: «Vengono trattati molto bene e si possono vedere, ma da lontano»

FORNO DI ZOLDO. Se vedete due orsi gironzolare per Fornesighe, non preoccupatevi: sono delle star. Da qualche giorno nella valle sono in corso le riprese del film “La pelle dell’orso”, prodotto dalla Joelefilm con l’attore Marco Paolini, una pellicola ambientata nel Parco nazionale Dolomiti Bellunesi e promossa dal ministero dei Beni Culturali, da Rai Cinema, dalla Regione Veneto e da alcune aziende e in particolare De Rigo spa. I due orsi, originari dell’Ungheria, hanno 7 e 20 anni e sono ben addestrati, tanto che hanno già prestato i loro “volti” in altre produzioni. Gli animali si trovano a Forno di Zoldo da tempo, ospiti di una struttura attrezzata appositamente per loro e seguiti da uno staff altamente preparato.

«Vengono trattati molto bene», spiega il sindaco Camillo De Pellegrin, al quale sono arrivate alcune lamentele da parte di animalisti contrari all’uso degli animali per “lavoro”. «Non c’è motivo di temere per la loro salute», continua il sindaco, «e chi ha assistito alle riprese credo che si sia tolto ogni dubbio su questo aspetto». I due orsi sono anche un po’ “viziati” e hanno dato fondo alla loro leggendaria golosità, sfruttando i vantaggi di essere diventati orsi vip. Pare, infatti, e alcuni video ne sono la testimonianza, che a uno dei due piaccia molto la Coca Cola, mentre l’altro va pazzo per la Nutella.

Chi vuole vedere i due orsi può farlo, ma cercando di ricordare che gli animali non vanno disturbati, nè avvicinati troppo e che durante le riprese gli spettatori saranno tenuti a distanza, perché gli animali sono liberi di muoversi sul set allestito in località Veda, dove si scatenano tra corse e porte da sfondare.

Fornesighe è, storicamente, il posto giusto per girare un film sugli orsi. Dopo una lunghissima assenza dal territorio provinciale, infatti, gli orsi sono tornati a popolare il bellunese nel 1995 e il primo “avvistamento” fu registrato proprio nella frazione zoldana. Il fatto fu curioso e abbastanza divertente: un orso arrivato nella valle presumibilmente da est, si fece cogliere dalla golosità e “assaltò” un frutteto, facendo razzia di prugne.

Naturalmente tutte quelle prugne fecero il loro effetto e gli studiosi, insieme agli esperti del Corpo della polizia provinciale, trovarono un gran numero di reperti da analizzare. Da allora ogni anno gli orsi continuano a frequentare la provincia di Belluno con discrezione, lasciando tracce inequivocabili, o facendosi immortalare dalle fototrappole sistemate in zone strategiche.

Il film “La pelle dell’orso”, tratto da una storia scritta da Matteo Righetto, è ambientato negli anni ’50 e racconta le vicende di un padre burbero, tornato dal figlio dopo essere uscito di prigione. Tra di loro il rapporto è difficile e nella dura montagna dove vivono c’è un orso soprannominato El Diàol per la sua aggressività. Sarà un film di avventura, colpi di scena ed emozioni, promettono i produttori, che resteranno a Forno di Zoldo insieme ai due orsi ancora per qualche giorno.(i.a.)

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