Dopo l’aereo di Baracca il Museo del Piave vuole quello di Locatelli
QUERO VAS. Il Museo del Piave “Vincenzo Colognese” di Caorera potrebbe presto annoverare tra le sue fila un nuovo artefatto storico, che andrebbe così aggiungersi ai cimeli della Grande Guerra 1915-1918: l’aereo di Antonio Locatelli. Il velivolo del pilota fascista, caduto in combattimento nella guerra d’Etiopia nel 1936, è attualmente conservato al museo del falegname Tino Sana di Bergamo, ed è composto di parti originali; la richiesta avanzata ufficialmente da Diotisalvi Perin, che assieme all’associazione Amici del Museo gestisce la struttura di Caorera porterebbe così a due il numero dei velivoli presenti nel museo. Il primo è infatti lo Spad XIII di Francesco Baracca, fedele ricostruzione dell’originale.
«Locatelli è stato senza dubbio un personaggio discusso dell’epoca fascista», commenta Perin, «il cui aereo rappresenta però un cimelio di assoluto valore: la richiesta, di cui avevo già discusso con il Comune di Bergamo anni or sono è stata ora nuovamente avanzata e rimango fiducioso. I motivi che mi hanno spinto a muovermi in questa direzione sono di carattere storico: vorrei che il museo di Caorera divenisse un punto di riferimento a livello provinciale e oltre. Con il simulatore di volo e l’aereo di Baracca, quello di Locatelli andrebbe ad aumentare il prestigio del nostro museo».
Perin avanza però una richiesta alle associazioni comunali. «Per consentire ai visitatori di accedere al museo», spiega, «è necessario aumentare il numero di aperture settimanali. L’età però avanza per tutti e pertanto rivolgo un appello ai volontari che operano sul territorio di Quero Vas: dateci una mano a tenere vivo il museo. Ne va per tutti, perché ritengo che il Vincenzo Colognese sia un gioiello di valore del territorio bellunese ed è un peccato che non venga valorizzato appieno».
Di recente Perin si è rivolto ad alcune associazioni senza ottenere riscontro positivo. «Non essendoci ricambio generazionale», conclude, «il museo rischia di ridurre ancor più le aperture settimanali che ora sono solo il sabato e la domenica. Di questo passo i turisti nel territorio non verranno perché troveranno sempre chiuso. Chiunque volesse aiutarci nella gestione del museo, anche per fare da guida alle scolaresche può contattarci».
D.D.
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