Dopo 16 anni Laura Zandonella lascia il Museo dell’Occhiale

La struttura di Pieve di Cadore sarà ora retta da Elena Maierotti «Iniziai a collaborare quando eravamo ancora in via degli Alpini» 

l’annuncio

Il 31 agosto Laura Zandonella, dopo 16 anni, terminerà la sua esperienza come curatrice del Museo dell’Occhiale di Pieve. Il suo posto per il momento rimarrà vacante e la struttura sarà retta da Elena Maierotti, che da anni collabora con la curatrice nella gestione del museo.

«La Fondazione Museo dell’Occhiale è una straordinaria realtà di Pieve», racconta Zandonella. «Iniziai a lavorare nel 2004, quando la struttura era ancora in via degli Alpini, priva di un vero e proprio percorso museale. L’impegno iniziale è stato proprio quello di traghettare il Museo nella nuova sede realizzata dal Comune di Pieve nel palazzo Cos.Mo, inaugurata nell’agosto 2007. In questi 16 anni ho profuso impegno per far crescere la struttura, dedicando particolare attenzione a mostre ed eventi, ma soprattutto cercando di creare legami con diverse istituzioni e realtà culturali vicine e lontane: università, poli museali stranieri, importanti collezionisti privati. Le mostre hanno riscosso apprezzamenti soprattutto per il valore scientifico e per l’alto profilo culturale: tra queste “Dalla Terra al Cielo. 400 anni dall’invenzione del cannocchiale” dedicata a Galileo Galilei, un evento realizzato con introiti che hanno superato di gran lunga le spese e accompagnato da 40 eventi collaterali. Sono poi arrivate “Al primo sguardo. Storie d’amore tra occhiali e cinema”, “Occhiali nell’arte”, con opere di Matisse, Wharol e Guardi. Di successo sono stati anche i format “Aperitivo al Museo” e primo in provincia, della “Notte al museo”».

«Ho prestato la mia collaborazione scientifica», prosegue la Zandonella, «nella stesura del catalogo del Museo e per numerosissime riviste partecipando ad appuntamenti di promozione in Rai ed in altre testate televisive anche straniere. In 16 anni ho vissuto il Museo non solo come luogo di lavoro, ma curandolo come un qualcosa che doveva crescere di anno in anno, per diventare punto di riferimento culturale di Pieve e del Cadore. Non avrei certo potuto fare tutto questo se non avessi avuto totale disponibilità e condivisione della Fondazione, ma soprattutto da parte del presidente Vittorio Tabacchi».

«Non avrei potuto organizzare tutti gli eventi descritti», conclude Zandonella, «se non avessi avuto la disponibilità dei volontari che attorno agli eventi si sono aggregati favorendo anche in questo modo la crescita di una comunità e dando al Museo appartenenza al territorio. Ho scelto ora di iniziare una nuova avventura nell’azienda di famiglia in un settore completamente differente, per assisterla nella crescita che sta avendo, ma sono certa che anche in questa attività riuscirò ugualmente a trovare stimoli ed ottenere soddisfazioni». —



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