Donazioni di sangue, allarme caldo

L’Abvs rassicura: «Nessuna flessione grazie al sistema degli appuntamenti»
Assemblea provinciale ABVS
Assemblea provinciale ABVS
BELLUNO. Il caldo non deve fermare le donazioni di sangue. È l’appello che arriva dall’Associazione donatori sangue del Veneto e che viene accolta, come ogni anno, dal gruppo bellunese.


«Per quanto riguarda i nostri aderenti», precisa la presidente Gina Bortot, «non abbiamo alcune segnalazione di flessioni di donazione. L’ufficio di prenotazione, infatti, sta garantendo la continuità, malgrado le temperature elevate che possono creare disagi anche fisici alle persone e malgrado le ferie. E di questo ringrazio il senso di responsabilità di chi dona che non conosce limiti. Infatti, malgrado gli accordi stipulati dalla nostra Usl e dal centro trasfusionale per poter garantire i rifornimenti ematici alla Sardegna e al Lazio, ultimamente abbiamo mandato sacche di sangue anche a Padova ed in altre parti laddove ne facciano richiesta. E ogni giorno cambiano le esigenze».


L’unico ostacolo in questa calda estate a chi vuole donare il sangue è la zanzara e il virus del West Nile che potrebbe trasmettere. «Ai nostri donatori, infatti», precisa Bortot, «quando li chiamiamo per fissare l’appuntamento della donazione, è se hanno avuto sintomi tipo influenzali nelle settimane precedenti. Se la risposta è positiva allora li rinviamo al mese successivo, altrimenti viene fissato l’appuntamento».


Intanto, in Veneto oltre 1600 sacche di sangue in più sono state trasfuse nel primo semestre del 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016. Un incremento dell’1,3%.


Il Veneto, però, a più riprese, è stato costretto ad acquisire unità di sangue da Trento e Bolzano, 454 nel primo semestre di cui ben 134 a maggio e 120 a giugno per gli ospedali veronesi. «Da più province arriva un grido d’allarme ripetuto da inizio estate», afferma il presidente regionale Avis, Giorgio Brunello, «comincia a mancare il sangue. La compensazione fra Dipartimenti trasfusionali provinciali ed extra regionali funziona bene, ma temiamo possa diventare una “lunga estate calda”. Il nostro sangue è indispensabile per gli ammalati».


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi