Domegge si prepara al commiato da don De March

L’amato sacerdote è stato trasferito a Castion Il sindaco Fedon: «Ha saputo coinvolgere i giovani»

DOMEGGE. Don Marco De March, parroco di Domegge, Vallesella e Grea, lascerà le parrocchie di san Giorgio martire in Domegge e di san Vigilio di Vallesella, per essere promosso arciprete e prendere in consegna la parrocchia di Castion, nell’antica “pieve” di Santa Maria Assunta in cielo. La notizia, contenuta nelle nomine dei sacerdoti diocesani pubblicate dalla cancelleria vescovile di Belluno, ha fatto subito il giro dei paesi nei quali don Marco è sempre stato molto apprezzato, sia per la sua capacità di comunicazione con le persone, sia per tutto ciò che ha fatto dal 1999, quando è arrivato a Domegge in sostituzione di don Severino Da Roit, trasferito ad Agordo, dove ancora oggi presta servizio in ospedale.

La notizia dell’addio di don Marco aveva avuto una "falsa partenza" nell’aprile del 2012, quando era stato preannunciato per il settembre di quell’anno, ma l’interessamento dei fedeli aveva portato ad un ripensamento, durato fino ad ora.

L’ingresso del nuovo arciprete a Castion è previsto per ottobre, anche se non si conosce ancora il giorno preciso, ma la partenza da Domegge potrebbe essere all’inizio di settembre.

Ad accogliere 15 anni fa don Marco, fu il sindaco di allora, Flaminio Da Deppo, con il quale il sacerdote iniziò una collaborazione importante che proseguì anche dopo l'insediamento del nuovo sindaco Lino Paolo Fedon. Proprio l'attuale sindaco, venendo a conoscenza della notizia, si è detto molto dispiaciuto: «Don Marco è stato il primo sacerdote ad assumersi l'onere di gestire le due parrocchie che formano il tessuto religioso di Domegge, alle quali è collegata anche la frazione di Grea, che pur non essendo parrocchia richiede un certo impegno. Con il parroco ci vediamo quasi ogni giorno. Mi spiace che si trasferisca, sia per i rapporti molto umani che abbiamo stabilito, sia perché sarà difficile che un altro sacerdote riesca a fare anche sul piano pratico quanto ha fatto don Marco per il bene della comunità di Domegge. In effetti, don Marco nei suoi anni di vita vissuta a Domegge, è riuscito a catturare anche i giovani, che lui considera come il bene più prezioso della comunità. Sin dal suo arrivo è sempre stato un'inesauribile fonte di stimolo per tutti, anche perché grazie alle sue capacità musicali – è un ottimo cantante e musicista – è sempre riuscito attraverso la musica a coinvolgere tutti i fedeli. Ma è anche un sacerdote che quando è necessario si è dimostrato severo. Come durante i funerali dei due ragazzi morti due anni fa nel lago: ammonì i presenti che piangere durante le esequie non serve a nulla, se una volta tornati a casa si comportano come prima, non tenendo conto della lezioni di vita derivata dalla disgrazia e l’umanità dimostrata anche in occasione della provvisoria scomparsa del bambino la primavera scorsa».

Vittore Doro

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