Dolomiti Trail: un progetto a metà tra sport e turismo

L’iniziativaUn progetto a metà tra lo sportivo ed il turistico sulle orme del cammino di Santiago. La fede religiosa non c’entra nulla, l’impostazione dell’iniziativa sì: poco più di 200 chilometri...

L’iniziativa

Un progetto a metà tra lo sportivo ed il turistico sulle orme del cammino di Santiago. La fede religiosa non c’entra nulla, l’impostazione dell’iniziativa sì: poco più di 200 chilometri da percorrere in bici a cavallo tra le montagne di Comelico, Friuli e Pusteria lungo un circuito ad anello; chilometri che scendono a 150 se si decide di andare a piedi. È il Dolomiti Trail, nato nel 2014 per iniziativa di due cugini, Michele e Stefano Festini, e che oggi rappresenta una delle attrazioni turistiche più apprezzate del territorio, soprattutto sul mercato estero.

Un tour da effettuare in autonomia ma, volendo, anche accompagnati da una guida.

A capo del Dolomiti Trail c’è l’omonima associazione a cui è stata affiancata la Dolomiti Rent di Padola che offre il noleggio delle biciclette. Si parte da Padola o da Sappada: è in questi due paesi che è stato istituito un info point ad hoc dove è obbligatorio iscriversi prima di partire.

«L’iscrizione è fondamentale perché ci permette di sapere quante e quali persone sono lungo il tracciato», spiega Michele Festini, «alla partenza ad ognuno viene consegnato un kit comprendente tra le altre cose una collanina composta semplicemente da un filo che verrà addobbata strada facendo».

Proprio come avviene nel cammino di Santiago, quando ad ogni pellegrino in viaggio viene consegnata la credenziale da timbrare alla fine di ogni tappa.

«Noi ad ogni tappa offriamo invece una perlina colorata che acquistiamo direttamente a Burano», prosegue Festini, «la perlina rappresenta una testimonianza, una pausa effettuata in uno dei tanti rifugi o strutture ricettive convenzionate con il progetto. Ne sono una trentina e sono tutte ben segnalate così come è perfettamente segnalato il percorso, sia per le bici e sia per i pedoni. I più tecnologici possono scaricare la traccia gps sul proprio telefonino e partire tranquilli ma nessuno si è mai perso lungo le strade del Dolomiti Trail».

Un viaggio di 210 chilometri con ottomila metri di dislivello per quanto riguarda le bici che diventano 150 con settemila metri di dislivello se effettuato a piedi.

«Si tratta di un anello che coinvolge Padola, Auronzo, Santo Stefano, Sappada, Forni Avoltri, la val Visdende, le sorgenti del Piave, monte Zovo e Quaternà, San Candido, Dobbiaco, Sesto Pusteria, passo di Monte Croce con rientro a Padola», spiega Michele Festini, «ognuno può decidere in quanti giorni completarlo o se fare solo alcune tappe. Di base tre, quattro giorni possono bastare per concludere l’impresa. A coloro che alla fine si ripresentano negli info point per annunciare la fine del giro, viene consegnato un premio speciale che abbiamo denominato “Dolomitico”», svela Festini, «una specie di Compostela per intenderci, assegnata ai pellegrini in arrivo a Santiago dopo un lungo e faticoso cammino. Il Dolomiti Trail ha conquistato soprattutto i mercati stranieri, croato e sloveno in primis, ma anche quello olandese di recente. In media 250 persone ogni estate si avventurano tra le Dolomiti . Numeri destinati ad aumentare ancora con l’esplosione del fenomeno e-bike». —

Gianluca De Rosa

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