Disoccupati, preoccupano gli over 30

Il dato complessivo dei senza lavoro è tornato a salire nel 2015, lunedì alle 20,30 convegno sulle conseguenze sociali

FELTRE. Preoccupa l'aumento del numero di disoccupati nella fascia d'età tra i 30 e i 49 anni, che è quella che sfugge sia alle politiche di inserimento dei giovani (under 29), ma anche dei lavoratori svantaggiati (tra i 45 e 50 anni). «È un settore sul quale concentrare l'attenzione»: a dirlo è l'assessore alle politiche del lavoro Sabrina Bellumat, che fa un'analisi sullo stato di salute del territorio a livello occupazionale e mette l'accento sulla nuova emergenza, in vista dell'incontro-dibattito sulla "Perdita del lavoro e conseguenze sociali" in programma lunedì alle 20.30 nella sala degli Stemmi del municipio, legato al primo maggio.

I numeri sulla crisi del lavoro sono tornati a salire fino a raggiungere il picco di 3.672 disoccupati nell'ambito del Centro per l'impiego di Feltre a dicembre 2015, più dei 3.544 con cui si era chiuso il 2014, e Feltre è il ventisettesimo Comune a livello di tasso di disoccupazione in provincia. A questi dati si aggiunge una considerazione che non si traduce a livello statistico: «C'è una percentuale di incertezza di chi lavora ma non viene costantemente retribuito, con la difficoltà a recuperare i crediti da lavoro dipendente», dice Sabrina Bellumat. «Lo conferma il fatto che si sta riducendo il numero di cause da licenziamento, ma aumentano in maniera significativa quelle da recupero crediti e questa è un'altra situazione di disagio che va a ricadere sulle persone e le famiglie».

Cambia anche il prototipo del disoccupato, non più solo giovani e donne, ma anche uomini in fascia d'età come detto difficile, perché fuori dalle possibilità di reinserimento date dalle politiche per i giovani e i lavoratori svantaggiati. La figura è quella di capofamiglia, spesso con una bassa scolarizzazione. «La riflessione che alla luce di tutto ciò l'amministrazione vuole attivare quest'anno, riguarda le conseguenze sociali della disoccupazione», spiega l'assessore, che mette l'accento sulle dinamiche sociali. «Alla difficoltà economica si aggiunge quella psicologica, legata al momento di trauma della perdita di lavoro. Per questo abbiamo attivato una strategia di rete con diverse professionalità, affrontando dapprima il problema per poi individuare possibili soluzioni».

All'incontro di lunedì interverranno come relatori la consulente di orientamento Rosalba Mercurio (riguardo agli aspetti psico-sociali legati alla perdita del lavoro); Michela Marchet (psicologa, oltre che presidente della commissione pari opportunità del Comune); Marta Fornaro (responsabile dell'Enaip, che ha sviluppato vari percorsi professionali); Tomaso Zampieri (responsabile Caf Acli, impegnato in attività e programmi per il sostengo ai lavoratori) e infine il dottor Vito Gallio, responsabile della comunità terapeutica dell'Usl 2. Tratterà il tema della perdita del lavoro e stress conseguenti, che diventano anche il fattore scatenante di forme di dipendenza o da gioco d'azzardo o da alcol.

Raffaele Scottini

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