Detiene una carabina priva di matricola Arsedese va a processo

G.s.

ARSIÈ

Arma clandestina in casa. Rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Belluno. Jean Marc Brustolin dovrà affrontare un processo, difeso di fiducia dall’avvocato Giorgio Gasperin. Durante una perquisizione, la polizia giudiziaria gli ha trovato in casa una carabina ad aria compressa Diana senza la prescritta matricola e i punzoni dei banchi di prova.

Non c’erano due requisiti molto importanti e il fucile era, a tutti gli effetti, un’arma clandestina, anche se l’uomo dovesse sostenere di averla detenuta per una buon ragione nella sua abitazione di Arsiè. E poi gli investigatori hanno rinvenuto una cartuccia che non era stata denunciata, secondo quanto prescrive il Testo unico sulle leggi di Pubblica sicurezza. Dell’esistenza di tutto il materiale andava informata l’autorità di pubblica sicurezza.

Le ipotesi di reato formulate dal pubblico ministero Alberto Primavera sono due e di queste dovrà rispondere l’imputato, che non ha scelto riti alternativi, ritenendo di poter uscire senza conseguenze dal procedimento penale.

Il gup ha fissato la prima udienza del processo per il mese di giugno dell’anno prossimo. Si andrà al dibattimento e sarà sentita tutta una serie di testimoni, che potranno chiarire, tra le altre cose, il motivo della perquisizione. Potrebbe essere stata una fonte confidenziale. Da capire anche cosa se ne facesse della carabina Brustolin, ma anche questo emergerà, durante la fase istruttoria del processo. —



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