Detenuto cinese convertito ricorda il suo amico Gildo

BELLUNO. Un detenuto cinese (che si trova rinchiuso da diversi anni nel carcere di Padova) ha raccontato, davanti a prelati e cardinali, (e a Roberto Benigni), la sua storia. L’occasione era la...

BELLUNO. Un detenuto cinese (che si trova rinchiuso da diversi anni nel carcere di Padova) ha raccontato, davanti a prelati e cardinali, (e a Roberto Benigni), la sua storia. L’occasione era la presentazione del libro del Papa «Il nome di Dio è Misericordia», scritto insieme con Andrea Tornielli. Il carcerato, Zhang Agostino Jianqing, ha spiegato di essere arrivato in Italia a 12 anni e di essere finito in carcere a 19, per scontare una pena a 20 anni (per rapine finite tragicamente). I primi due anni, ha detto, li ha passati nel carcere di Baldenich, dove ha conosciuto un uomo, un volontario, Gildo, che lo aiutato e gli è stato vicino. Zhang si è convertito al cristianesimo e nel suo intervento nella Città del Vaticano ha detto, riferendosi a Gildo, «che il primo regalo che il Signore mi ha fatto era il suo sguardo». Lo ha anche voluto vicino, come padrino, nel giorno del battesimo.

Ieri sera Gildo Tomasini è stato intervistato a Telebelluno, intervista concessa dopo molte resistenze, come ha detto lui stesso.

«L’ho conosciuto in carcere dove per anni ho fatto il volontario» ha raccontato Tomasini riferendosi a Zhang. «Gli ho insegnato la matematica». Anche molto altro, si direbbe.

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