Depuratore di Venas: le pastoie procedurali allungano i tempi

VALLE. Lo studio di fattibilità per il nuovo depuratore di Venas è in fase di realizzazione. Sul tema del nuovo impianto, che i residenti non vogliono venga realizzato praticamente nel centro abitato, attaccato alla ciclabile, interviene il sindaco Bruno Savaris che riassumere quanto è stato fatto ed ancora si sta facendo «per trovare una soluzione tecnicamente fattibile e normativamente corretta a questo problema, tenendo presenti le legittime richieste della popolazione, gli obblighi normativi che impongono di sostituire l’attuale vasca Ihmof e infine la tempistica dei finanziamenti disponibili».
«Il problema della vicinanza del depuratore al centro abitato», ricorda Savaris, «esisteva sin dalla prima stesura del progetto, e non è mai stata presa in considerazione dalle Amministrazioni che si sono succedute l’ipotesi di spostare la localizzazione dell’impianto; risulta invece dalla documentazione che sono state richieste ed ottenute le necessarie autorizzazioni da Ministero, Provincia, Comune e Usl in deroga al mantenimento di una distanza di almeno 100 metri dagli insediamenti abitativi, ragione per cui il progetto è stato approvato dal consiglio comunale con voto unanime nel 2006. Questa Amministrazione, consapevole dei problemi normativi e di impatto ambientale posti dalla localizzazione dell’impianto di Venas, si è in più riprese, insieme all’urbanista incaricato per la stesura del Pat, confrontata con la direzione del Bim-Gsp allo scopo di individuare una collocazione alternativa richiedendo di stralciare la parte del progetto riguardante l’impianto di Venas. Il Bim Gsp non ha accolto però la richiesta in quanto i due depuratori, quello di Valle e quello di Venas, rientravano in un unico progetto e finanziamento; ha ritenuto pertanto non percorribile l’ipotesi di una diversa soluzione per Venas, evidenziando inoltre che l’eventuale stralcio del progetto e del finanziamento dirottato ad altre opere avrebbe comportato l’impossibilità di sanare la situazione esistente. Bim Gsp ha evidenziato infine come la revisione del progetto, con relativo allungamento dei tempi, comportasse il rischio concreto di superare la scadenza temporale del finanziamento. Dopo il consiglio comunale dell'8 novembre», continua Savaris, «è stato istituito il tavolo di lavoro composto da rappresentanti del consiglio comunale e della popolazione di Venas; all’interno del tavolo, al consigliere Matteo Toscani è stata affidata la presidenza dello stesso e gli è stato dato mandato di rappresentare l’Ente presso le Istituzioni interessate. In tale veste ha incontrato i responsabili di Bim Gsp e Aaato e i tecnici responsabili del progetto. Nel mese di novembre è stato redatto un primo studio di fattibilità sugli aspetti geologici di un sito per una diversa collocazione dell’impianto. Il comitato istituzionale dell’Aato ha deliberato a dicembre di chiedere alla Regione un ulteriore finanziamento di 600 mila euro e di dilazionare la tempistica dei finanziamenti. A febbraio la Regione ha inviato una nota dettagliata in risposta alla richiesta dell’Aato evidenziando i problemi legati sia ad ulteriori finanziamenti, sia alla tempistica dei fondi assegnati, sia ai rapporti con le ditte aggiudicatarie dell’appalto. Ci sono stati altri incontri», conclude il sindaco, «e si è concordato di predisporre uno studio di fattibilità più approfondito che si sta già predisponendo».
Tutto ciò per dire, in sintesi, che il Comune ha fatto il suo ma che ci sono procedura che è impossibile abbreviare.
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