De Paoli, addio carico di riconoscenza

FELTRE. La riconoscenza per cinquant’anni di impegno e passione civica in tutti i campi – da quello politico fino al sociale – si è stretta nella chiesa del Duomo, gremita del ricordo degli amici, dell'affetto dei familiari e della presenza degli amministratori, attuali ed ex, dell'intera provincia. Erano in tanti al funerale di Paolo De Paoli, a cui ieri la città ha dato l'ultimo saluto, esprimendo il dolore insieme alla gratitudine per quest'uomo di 77 anni, ex sottosegretario, consigliere comunale per otto mandati amministrativi e assessore al bilancio e lavori pubblici, che al territorio non ha mai fatto mancare la sua attenzione. Si è spento all'alba di giovedì, perché le sue condizioni si erano aggravate, dopo aver lottato con i postumi di un ictus. Per rendergli omaggio, la città si è fermata, consapevole del tributo che gli deve di professionalità, equilibrio e generosità. Come quella dimostrata da volontario dei pompieri nei giorni della tragedia del Vajont.
E in cattedrale c'è il gonfalone del Comune di Longarone, portato dal vicesindaco Luigino Olivier. De Paoli è stato tra i fondatori dell'associazione nazionale dei vigili del fuoco volontari, di cui poi è stato presidente, e i vigili del fuoco intervenuti al gran completo – dal comandante nazionale in giù - si schierano in cordone d'onore lungo la navata durante la messa concelebrata e poi fuori sul sagrato. La cerimonia è sobria e il parroco don Diego Bardin ricorda De Paoli «nell'impegno nei confronti degli altri, in tanti settori della vita». Lo testimoniano le presenze in chiesa, dei sindaci di Feltre Paolo Perenzin, di Pedavena Teresa De Bortoli, di Seren Loris Scopel, di San Gregorio Nicola Vieceli. Ma del mondo amministrativo non manca quasi nessuno: ci sono gli onorevoli Gidoni e Paniz, il senatore Vaccari, l'ex sindaco Turra, il consigliere regionale del Pdl Bond e quello del Pd Reolon, l'ex assessore provinciale Quinto Piol, il vicepresidente della Cmf Livio Scopel, il presidente dell'Ana Carlo Balestra, l'ex deputato Giovanni Bortot, il presidente del Cai Carlo Rossi, gli alpini, le associazioni combattentistiche e d'arma, ma anche diversi ex compagni di squadra alla Feltrese del calciatore De Paoli, il cui segno resta anche nello sport, nel mondo del lavoro e nel sociale. Parla, commosso e con gli occhi rossi, Perenzin, il sindaco che dall’Onorevole aveva ricevuto l'investitura: «I suoi ultimi dieci anni in consiglio sono stati i miei primi dieci e per me è stato una persona carissima e un maestro», dice. «Di lui ho apprezzato l'esperienza, la saggezza, la prudenza e una visione alta e ampia delle cose. Mi piace ricordarlo con la sua ironia e il suo grandissimo piacere di vivere e per i piaceri della vita».(sco)
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