Dalla Grotta dell’Orso riemergono resti di camoscio e manufatti in selce

LAMON
La Grotta dell’Orso di San Donato svelerà nuovi dettagli della storia più antica dell’altopiano, grazie al materiale raccolto durante una campagna di studio che l’ha interessata nei mesi scorsi. A sottolinearlo, annunciando per quest’anno i risultati delle analisi sui reperti, è il Comune di Lamon sulla propria pagina Facebook.
Sono passati più di cent’anni infatti dalle ultime ricerche scientifiche effettuate da Giorgio Dal Piaz nella Grotta dell’Orso a San Donato. E nel 2020, tra i progetti finalizzati all’ampliamento del museo civico di Lamon, è stata decisa una campagna di indagini geopaleontologiche per conoscere meglio il sito e i reperti che da lì provengono.
La campagna, autorizzata dalla Soprintendenza archeologica, è stata svolta dal 24 settembre al 24 ottobre guidata da Paolo Reggiani, direttore dell’indagine, e seguita dal geologo Paolo Paronuzzi.
Le risorse sono arrivate da Progetto valorizzazione culturale del Feltrino, finanziato con il Fondo di confine.
«Il completo rilievo della grotta è stato eseguito con laser scanner terrestre 3D e foto riprese con telecamera 360°», sottolinea la giunta Noventa. «Sono state aperte alcune trincee e studiati cinque complessi stratigrafici. Le giornate di esplorazione della grotta hanno consentito lo studio dettagliato dei depositi sedimentari e il ritrovamento di una rilevante quantità di reperti paleontologici, pertinenti per lo più all’orso delle caverne, e di alcuni manufatti in selce».
L’uomo ha dunque usato quella grotta: sono stati infatti scoperti anche alcuni interessanti resti di camoscio in una fossa di origine antropica.
«Tutto il materiale recuperato è in fase di studio in laboratori specializzati», sottolinea il Comune, «e i risultati dell’operazione saranno disponibili nel 2021».
L’operazione ha visto impegnata una task force di ricercatori, alla quale va il ringraziamento del Comune: Paolo Reggiani, Umberto Del Vecchio, Emanuele Nardini, Tommaso Santagata, Francesco Sauro, Daniela Barbieri, Sara Barbieri, Jo De Waele, Andrea Columbu, Fabio Senardi, Alessandra Foschini, Paolo Paronuzzi. Il grazie del Comune va anche a Riccardo Maccagnan e Ornella Boscarin (Rup del progetto Valorizzazione culturale) che hanno seguito i lavori nella grotta e a Chiara D’Incà della Soprintendenza. —
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