Dal pacco della spesa al maggiordomo: Luxottica l’apripista
AGORDO. Seimila dipendenti attualmente in provincia di Belluno usufruiscono del sistema welfare messo in atto da Luxottica.
Il colosso dell’occhialeria guidato dal cavaliere Leonardo Del Vecchio mette ogni anno a disposizione dai 3,5 ai 4 milioni di euro, somma che si traduce poi in circa 400 euro di servizi per ciascun lavoratore.
L’idea di offrire questo pacchetto di servizi nasce in concomitanza con la crisi economica del 2008. La vita diventa difficile, i salari non aumentano e la gente sta attenta alla minima spesa. Luxottica inizia a pensare a «come contribuire concretamente al sostegno del potere di acquisto dei dipendenti con forme di remunerazione non monetaria, ma complementare alle forme tradizionali», dice l’azienda. In soccorso arriva anche il Testo unico del 1986, che prevede sgravi contributivi per chi sostiene spese per alcuni tipi di servizi.
Nasce il welfare di Luxottica, che parte dal famoso carrello della spesa, evento che ha una risonanza mediatica nazionale. Parte così quel percorso che si sta ancora delineando in provincia e che sta diventando un esempio non solo per le aziende dell’occhialeria, ma anche per quelle di altri comparti. Anno dopo anno, grazie alla concertazione con il sindacato, l’azienda arriva a mettere in piedi un vero e proprio “sistema di welfare”. Al centro ci sono i giovani, l’istruzione, il sostegno al reddito, la salute, il benessere, la mobilità, i servizi alla persona e alle famiglie. Un sistema che segue le mutate esigenze dei lavoratori. Oggi, uno dei seimila dipendenti degli stabilimenti Luxottica in provincia può usufruire di un pacco spesa del valore di 120 euro all’anno e di 180 euro per il rimborso delle spese sanitarie che possono riguardare anche i familiari. A ciò si aggiunge la possibilità di veder rimborsate le spese per i libri di testo dei figli e i corsi di recupero per studenti che frequentano le scuole superiori nei territorio dove sono presenti gli stabilimenti del colosso dell’occhiale. Previsti anche tirocini e stage estivi, borse di studio per i figli di dipendenti meritevoli, summer camp all’estero, anticipi per il pagamento degli abbonamenti annuali alle aziende di trasporto locali per il tragitto da casa al luogo di lavoro, che può essere disponibile anche per i figli che studiano coprendo il percorso casa-scuola.
Di recente, si è aggiunto anche il servizio di “babysitting on demand” (la disponibilità di usufruire di un team di professionisti per dare supporto alle famiglie nel gestire e curare i bambini in casa) e il “maggiordomo aziendale”, a disposizione dei dipendenti tre volte a settimana (questi due servizi non sono attivati però negli stabilimenti bellunesi). Nel pacchetto compresi anche gli esperti (“newborn care”), a disposizione dei neogenitori per rispondere alle tante domande e dubbi che interessano le prime settimane di vita di un bimbo, e altre iniziative sempre a sostegno della famiglia. Un sistema in costante divenire. (p.d.a.)
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