Da Roit: lo spopolamento svuota il bilancio

Agordo. In consiglio approvati i conti del Comune: «Azzerate le spese per gli investimenti»

AGORDO. «Il continuo calo delle entrate tributarie si rifletterà negativamente su tutto il bilancio». Lo ha spiegato in consiglio comunale ad il sindaco Sisto Da Roit nel presentare i numeri del bilancio di previsione 2018. Un bilancio da 3.847.772 euro che vede le seguenti entrate: tributarie per 1.150.000 euro (470 mila addizionale Irpef, 110 mila Fondo di solidarietà comunale, 39.500 Tosap, 22.500 Tassa sulla pubblicità, 7.700 cinque per mille, 2 mila Tari, 31.600 arretrati Imu); 309.432,02 euro da trasferimenti, 700.300 extratributarie, 89.740 in conto capitale, 300 mila da anticipazioni di tesoreria, 615 mila da servizi per conto terzi.

«Il bilancio 2018», ha spiegato Da Roit, «ricalca la falsariga di quello 2017, scritto secondo criteri di prudenza e con dati possibilmente certi al fine di stilare un bilancio sensato con alcuni capitoli di spesa azzerati che si spera di rimpinguare in corso d’esercizio».

«Pur in un bilancio stringato», ha proseguito il sindaco, «rimane immutata l’Imu (anche per dovere di legge), ma soprattutto teniamo invariate le tariffe dei servizi offerti dal Comune. Oltre a non tagliarne alcuno, grazie alla partnership con altre istituzioni ed enti, ne offriamo di nuovi a tutta la popolazione della Conca».

Un aspetto positivo che, tuttavia, non permette al sindaco di tacere le preoccupazioni per il futuro. «Non possiamo negare che in questo contesto economico-finanziario quelle che vengono fuori con le ossa rotte sono le spese di investimento che sono praticamente azzerate (45.078 mila euro) e che potranno essere integrate solo dopo il consuntivo e comunque per un margine operativo molto limitato a causa dei vincoli statali».

Il grosso problema riguarda, però, le entrate tributarie, che dai 2.660.510,95 euro del 2014 sono arrivate ai 1.833.300 euro del 2018. A pesare in questa flessione è da un lato il mancato introito della tassa rifiuti riscossa direttamente da Valpe (550 mila euro), dall’altro sia la riduzione del fondo di solidarietà comunale che quella dell’addizionale comunale Irpef. L’importo di quest’ultima è passato dai 640 mila euro del 2015, ai 500 mila del 2016, ai 451 mila del 2017 ai presunti 470 mila del 2018. Una flessione conseguente a quella dell’imponibile che nel 2012 era di 102.256.841 euro, nel 2013 di 90.474.974 euro, nel 2014 di 72.902.864 euro, nel 2015 di 74.259.126 euro.

«Perché ciò?», ha spiegato il sindaco. «Le nostre ipotesi partono dal calo della popolazione, che comporta un calo della popolazione attiva che produce reddito e il pensionamento della forza lavoro anziana che ha redditi più alti di quelli dei giovani che entrano nel mondo del lavoro; in seconda battuta rileviamo che il Cud da pensione è inferiore a quello del lavoratore; in terza può incidere anche il cambio di residenza».

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