Da Rin invita il sindaco «Maggiori controlli contro i falsi residenti»

Il capogruppo di opposizione: «Devono pagare la giusta Imu È una questione di equità: così sono gli onesti a rimetterci»

CORTINA. «Scovare i falsi residenti». È quanto chiede il gruppo di minoranza “Cortina presente e futuro”, guidato da Giorgio Da Rin. Sono state confermate anche per l’anno 2019, le aliquote Imu deliberate per gli anni 2016, 2017 e 2018. L’imposta municipale unica ha portato lo scorso anno nelle casse del Comune la ragguardevole cifra di 9.220.719 euro. Un tesoretto che rappresenta di gran lunga la maggiore entrata nel bilancio approvato nel recente consiglio comunale. Ma secondo la minoranza si può fare di più.

CACCIA AI FURBETTI

«Bisognerebbe spingere i vigili urbani a fare i necessari controlli per capire quanti falsi residenti ci sono a Cortina», dichiara Da Rin, «per incassare anche l’Imu dovuta da queste persone. Quella dei falsi residenti è una delle croci che Cortina si porta avanti da troppi anni, un peso nei confronti dei residenti reali che vengono danneggiati. Se tutti pagassero il dovuto, infatti, il Comune potrebbe garantire ulteriori servizi».

IL SINDACO PRENDE NOTA

Il sindaco Ghedina ha preso nota della richiesta di Da Rin. «Il comando della polizia locale», spiega, «esegue le verifiche nel momento in cui viene richiesta la residenza. L’organico, però, è piuttosto ridotto, tanto che in stagione lo aumentiamo con l’aggiunta di forze che arrivano da Padova, Comune con il quale abbiamo un’apposita convenzione, per cui i vigili svolgono l’attività che riescono. Prendo nota del sollecito della minoranza, per valutare forme di contrasto nei confronti delle false residenze; ma dico subito che non sarà semplice poterle applicare. Il problema purtroppo c’è ed è annoso, ma servono risorse per contrastarlo; risorse che al momento non abbiamo».

LE CIFRE

Avere casa ed essere residenti a Cortina offre il vantaggio di una aliquota al minimo possibile per legge, ossia il 2 per mille, con detrazione di 200 euro e deduzione di 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni. Capannoni artigianali, negozi, ristoranti, rifugi pagano il 4, 6 per mille. I fabbricati rurali utilizzati per l’attività agricola versano il 2 per mille; anche i beni parrocchiali e delle Regole d’Ampezzo pagano il minimo possibile, ossia il 4,6 per mille. Solo le seconde case versano il massimo previsto dalla legge, ossia il 10,6 per mille. Ci sono tuttavia delle differenze. Se la seconda casa viene affittata, l’aliquota scende all’8,6 per mille. Le strutture alberghiere pagano invece il 7, 6 per mille ma i proventi non restano al Comune ma finiscono a Roma nel fondo di perequazione aperto dal Governo per aiutare i Comuni in difficoltà. Cortina per il 2018 ha versato a Roma circa 10 milioni. «Avere una prima casa a Cortina rispetto a una seconda è chiaro che conviene», conclude Da Rin, «perché l’Imu è totalmente differente. Ma non è corretto che ci siano tanti falsi residenti. Purtroppo sappiamo tutti che ci sono, ma non è semplice identificarli. Il mio è un invito affinché si cerchino e si stanino. È una questione di giustizia ed equità. Si paga il dovuto e dovrebbero pagarlo tutti; e non solo gli onesti». —

Alessandra Segafreddo

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