Cortina. Struscio, aperitivo e gite in montagna. Prove di ripartenza per la “Regina”

CORTINA.
Cortina, due mesi e mezzo dopo. Il primo weekend post lockdown non ha tradito le attese nella conca ampezzana, tornata a rianimarsi grazie all’arrivo di un gran numero di persone, accolto quasi con stupore dai residenti, sindaco in testa. Sono arrivati principalmente proprietari di seconde case, che hanno riaperto i battenti venerdì pomeriggio per richiudersi ieri a tarda sera. L’alba di una nuova era, simbolicamente parlando, per la conca ampezzana che inizia l’estate col piede giusto.
I “pionieri” arrivano dalle grandi città del Veneto, rispettando dunque le disposizioni ministeriali. Sono padovani, trevigiani e veneziani. Alcuni di loro sono arrivati a Cortina con la fuoriserie d’ordinanza: Porsche, Ferrari e Lamborghini. Anche i grossi cani di razza sono tornati a passeggiare lungo corso Italia al guinzaglio dei rispettivi padroni.

È tornata, puntuale come un orologio svizzero, l’ora dell’aperitivo: un “must”, che nel weekend del 7 e 8 marzo, l’ultimo prima della serrata, aveva fanno gridare più di qualcuno allo scandalo. Non ci sono i vip, almeno per il momento. Assicurano che torneranno presto, per il momento basta e avanza chi alla prima occasione utile ha scelto Cortina, mettendo da parte anche la smisurata voglia di mare.
«La montagna in questo momento offre maggiori garanzie in termini di sicurezza sanitaria», racconta un distinto signore padovano, giunto a Cortina per «sfalciare il prato di casa, cresciuto fuori controllo per via della nostra perdurante assenza». Pulizie di primavera anche se la primavera si appresta ormai a fare spazio all’estate.
Gli esercizi commerciali hanno riaperto quasi tutti i battenti con un duplice obiettivo: offrire il giusto benvenuto ai primi ospiti ma, soprattutto, effettuare una sorta di “prova del 9” in vista del 3 giugno (salvo controindicazioni). Già, le controindicazioni, da leggere alla voce “movida”.
Quella che sta impazzando nelle grandi città, anche del Veneto, non ha rovinato il weekend di Cortina, dove di movida, tanto d’estate quanto d’inverno, pure se ne intendono. No, di assembramenti rumorosi e pericolosi neanche l’ombra. Locali pieni lungo corso Italia grazie all’ampliamento di plateatici e spazi esterni ma nessun problema tale da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che pure non hanno mancato di far sentire la loro presenza. Tutto è filato liscio: garantiti distanziamento sociale e divertimento.
Se il sabato è stato il giorno dello “struscio” lungo il corso, dell’aperitivo seguito dalla cena o della tradizionale capatina in Cooperativa, anch’essa regolarmente aperta (ma non aveva chiuso neanche durante il periodo più complicato dell’emergenza sanitaria), la domenica è stata sfruttata, anche grazie al meteo clemente, per le prime escursioni.

Anche in questo caso, poco importa se ad essere aperto al momento c’è solo un rifugio, il Mietres, all’ombra del maestoso Pomagagnon. Pienone sulle due terrazze a dislivello, neanche a dirlo. Nonostante la prenotazione obbligatoria e la mascherina d’ordinanza. Quest’ultima non manca, non è mancata neanche tra i frequentatori del centro. Rispetto delle regole e rigore all’occorrenza. Un motivo in più per sentirsi al sicuro.
A completamento del quadretto, capace in un colpo solo di sciogliere dubbi e incertezze della vigilia, ecco le parole del sindaco Gianpietro Ghedina che dopo aver tenuto a bada il “battesimo” post Covid 19 della conca, ieri ha sciolto l’inevitabile tensione dell’ultimo periodo con una gita in mountain bike: «Come inizio direi proprio niente male, non mi aspettavo tutte queste persone a Cortina, almeno in questo weekend. È stata una iniezione di fiducia, non tanto per me quanto per gli operatori commerciali. Il sorriso ha dominato la scena, adesso aspettiamo la riapertura dei confini regionali e, soprattutto, la riapertura degli hotel. A quel punto il coronavirus sarà solo un brutto ricordo». —
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