Cortina, il povero diventa vip
Il 44% dei contratti di affitto è intestato a nullatenenti

Quasi la metà delle case in affitto di Cortina sono locate a nullatenenti
CORTINA.
Roba da fare impallidire l'Ater e le già di per sé già pallide Dolomiti. Una nuova ricerca dice che il 44% dei contratti di locazione stipulati a Cortina è intestato a nullatenenti, pensionati con la social card, prestanome di facoltosi imprenditori. Per Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it, «i controlli da soli non bastano più». Il dato-choc emerge da una nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto del magazine Contribuenti.it, periodico dell'associazione contribuenti italiani. «Il dato», sottolineano da Roma, «è la "media" che l'istituto ha calcolato dopo aver visionato i contratti delle più rinomate località turistiche italiane. Va da sé che la vippissima Cortina è stata la prima a essere finita sotto la lente. Nella lista "nera" (o, sarebbe forse il caso di dire... del nero) si trovano nomi come Madonna di Campiglio, Bormio, Courmayeur, Sestriere e Selva Val Gardena; ma anche Abetone, Aprica, Passo del Tonale e Roccaraso. «La ricerca», sottolineano dalla sede centrale di Roma di Contribuenti.it, «è stata svolta analizzando i contratti di locazione di ville e di abitazioni di lusso di diverse località». Da qui il dato del 44%. Tanti poveracci, dunque, dalle dichiarazioni dei redditi irrisorie, presumibilmente prestanome di imprenditori e professionisti che in questo modo eludono il fisco; o, peggio ancora, potrebbero persino fare affari d'oro con la malavita organizzata. Sono loro gli affittuari, molto spesso a nero, delle più belle ville di lusso in Italia. Secondo i dati dell'Associazione contribuenti italiani, che saranno prossimamente pubblicati sul magazine "Contribuenti.it", nel 2010 oltre la metà degli italiani ha dichiarato meno di 15 mila euro annui e circa due terzi meno di 20 mila euro; di contro, solo l'1% ha dichiarato oltre 100 mila euro, lo 0,2% più di 200 mila euro e solo 17 mila persone hanno dichiarato un reddito di oltre 300 euro all'anno. Una fotografia che stride con i dati relativi agli affitti delle ville di lusso. La spesa è cresciuta in Italia nel 2010 del 4,2 per cento; ma i "ricchi nullatenenti e i poveri possidenti" anche quest'anno destineranno buona parte della loro spesa nella locazione di ville esclusive o per i cosiddetti "passion investiments", come auto di grossa cilindrata (240.000 fuoriserie e Suv), yachts, gioielli e oggetti d'arte. E questo, nonostante la strategia della tensione messa in atto dall'amministrazione finanziaria dello Stato, evidentemente poco persuasiva. «Gli accertamenti fiscali da soli non servono per combattere l'evasione fiscale», afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it. «in Italia, negli ultimi cinque anni, è crollata la fedeltà fiscale di oltre sedici punti. Occorre sensibilizzare il contribuente al pagamento delle tasse, in quanto riceve in cambio un servizio adeguato». Intanto la Regina si veste di "nero"; che, se da un lato fa chic, dall'altro smagrisce. Ovviamente le casse dello Stato.
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