Coronavirus, contagiato un operatore della casa di riposo “Barzan” di Longarone

LONGARONE. Un operatore della casa di riposo “Luigi Barzan” di Longarone è risultato positivo al Covid-19, facendo scattare la chiusura della struttura per anziani e la campagna di tamponi a tappeto a colleghi, ospiti e contatti extra lavorativi.
Il piano è scattato ieri, una volta arrivato il risultato del tampone a cui era stato sottoposto l’operatore giovedì mattina: positivo al coronavirus.
Il dipendente della casa di riposo gestita dall’azienda speciale Servizi alla persona Longarone Zoldo presenta sintomi moderati dell’infezione da Covid-19, tanto che per lui non è stato necessario il ricovero in ospedale: il lavoratore è infatti in isolamento nella sua abitazione.
La delicatezza del contesto in cui è emersa la positività, ovvero la struttura per anziani, ha fatto però scattare la massima allerta.
L’Usl 1 Dolomiti ha trasmesso l’esito del tampone alla direzione della casa di riposo, che ha disposto subito la chiusura precauzionale degli accessi, e all’amministrazione comunale, con il sindaco Roberto Padrin e l’assessore ai servizi sociali e alla sanità Ali Chreyha.
«Abbiamo iniziato subito a fare i tamponi», spiega l’assessore Chreyha, «ai 108 ospiti e alla novantina di dipendenti». L’operazione iniziata ieri si protrarrà anche oggi e forse domani, visto il gran numero di tamponi da effettuare.
A far scoprire la positività è stata la procedura ormai consolidata con cui vengono verificati i lavoratori al loro ingresso in casa di riposo. «Mercoledì sera l’operatore è arrivato per iniziare il turno notturno», sottolinea l’assessore, «e come da protocollo è stata verificata la temperatura, che è risultata alterata. Si è dunque fermato subito, senza nemmeno entrare: abbiamo allestito una stanza apposita all’esterno per queste operazioni. Sono stati quindi avvisati i colleghi e l’operatore è stato subito mandato a casa senza che entrasse in struttura».
Come da protocollo, quindi, giovedì mattina il dipendente della casa di riposo è stato sottoposto al tampone e ieri è arrivato il risultato che ha confermato la positività.
«Tamponi ne facciamo regolarmente», sottolinea l’assessore alla sanità Ali Chreyha, «l’operatore era stato controllato appena il 6 luglio ed era risultato negativo. Nei giorni precedenti non aveva nessun sintomo, si tratta comunque di un operatore molto scrupoloso, che utilizza rigorosamente le mascherine e i guanti».
L’analisi epidemiologica fatta scattare dal dipartimento di prevenzione dell’Usl Dolomiti servirà anche a ricostruire l’origine dell’infezione, che sarebbe comunque extra lavorativa: l’operatore, un giovane, avrebbe contratto il virus fuori dalla Barzan, durante il tempo libero. «Da quel che ho capito», spiega Chreyha, «nei giorni scorsi era stato a Vittorio Veneto con amici».
L’allarme Covid in una casa di riposo è stato notificato subito anche ai vertici regionali.
«Sono stata avvisata di questo positività», spiega l’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, «e naturalmente è partita subito l’indagine epidemiologica con la chiusura della struttura. Abbiamo già avuto un caso a Farra di Soligo la settimana scorsa, con due operatori e sei ospiti contagiati, siamo consapevoli che il virus sta circolando ancora e manteniamo la massima allerta per queste strutture, facendo subito tamponi a tutti. A Farra di Soligo, agendo in questa maniera, siamo riusciti a circoscrivere subito l’infezione e mi auguro quindi che anche a Longarone agendo tempestivamente come si sta facendo si riesca a risolvere subito, scongiurando misure più incisive».
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