Cooperativa, c’è una donna al timone

CORTINA. Una “fèmena” alla guida della Cooperativa di Cortina. È Emanuela de Zanna, in carica da gennaio, dopo aver affiancato per sei mesi il precedente direttore Renzo Stefani. Una giovane manager, dunque, al timone della più antica istituzione del capoluogo ampezzano.
Come è stata accolta?
«Con tanta curiosità e, all’inizio, con qualche perplessità, non lo nascondo. Poi sono arrivati tanti attestati positivi, sento dire che si vede un’impronta femminile. In fondo, se è vero che la tradizione va salvaguardata, è altrettanto vero che non si può stare fermi perché il mondo intanto corre».
Nata a Ivrea nel 1977, Emanuela ha chiare radici ampezzane. Il nonno era quell’Illuminato de Zanna (1896-1988), a lungo capostazione di Cortina, ma soprattutto appassionato di storia locale ed autore di libri come “I confini del territorio comunale di Cortina d’Ampezzo” e “Monti, boschi e pascoli ampezzani nei nomi originali” , che lo hanno reso un maestro per tanti scrittori e storiografi bellunesi. Il figlio di lui (e padre di Emanuela) Raniero (1941) è stato a lungo dirigente Olivetti a Ivrea, dove ha incontrato la moglie Maria Rosa, detta Iosetta, Garetto.
«Ed io ho passato la mia infanzia divisa fra Ivrea e Cortina, dove ho sempre trascorso le mie vacanze e dove ho vissuto anche i due periodi di maternità, quando sono nate Matilde (2013, ndr) e Caterina (2017, ndr). Poi ho deciso che volevo far crescere le mie figlie nel posto più bello del mondo, dove peraltro erano tornati a risiedere anche i miei genitori dal 1996, ed eccomi qui».
La de Zanna studia psicologia e inizia a lavorare nel 1998 a Infostrada, allora una start up, occupandosi da subito del rapporto con i clienti. Poi, nel 2000, il passaggio alla Banca Reale, altra start up ma del Gruppo Reale Mutua Assicurazioni, dove entra nel call center ed esce dopo 17 anni come responsabile del servizio clienti e poi dello sviluppo prodotti e del customer care.
«Non mi sono mai occupata di argomenti prettamente finanziari, ma ho sempre lavorato sulle persone, in particolare per garantire la soddisfazione del cliente, customer satisfaction in termini tecnici. Ed ho imparato davvero molto. Poi il desiderio di lavorare a Cortina è stato più forte ed allora, per capire cosa avrei potuto fare qui, ho chiesto un incontro all’allora direttore della Cooperativa; cercavo qualche consiglio e Renzo Stefani, dopo avermi studiata un po’, mi ha detto che a suo avviso potevo partecipare alla selezione per prendere il suo posto, perché lui stava andando in pensione. All’inizio ero un po’ incerta, ho pensato che la mia esperienza lavorativa precedente non fosse direttamente collegabile al commercio, ed invece la selezione mi ha detto il contrario».
Perché?
«Perché il ruolo del direttore consiste in buona parte nella gestione delle persone. Qui lavorano 170 collaboratori diretti che, in stagione, diventano anche 220. Devo anzitutto gestire il rapporto con questi collaboratori e poi con i clienti».
La Cooperativa di Cortina si compone di 12 reparti: profumeria, casalinghi, mondo del regalo/souvenir, cartoleria/libreria, alimentari, ferramenta e tecnologia, abbigliamento dalla moda allo sport, stoffe e merceria, giocattoli, intimo, calzature, sport, con 8 capi reparto (due donne).
«Il caporeparto», spiega la direttrice, «è come se fosse il titolare di un suo negozio, ed ha ampia autonomia per quanto riguarda rapporto con i fornitori, acquisti, prezzi al pubblico, gestione del personale».
Poi vi sono sei negozi esterni, i monomarca The North Face, Salewa, CMP, Morotto, il Discount Eurospin ed un negozio Centro Casa, questi ultimi due a Pian da Lago.
«Realtà acquistate nel tempo», spiega la direttrice, «perché la Cooperativa deve, per statuto, reinvestire gli utili sul territorio; e lo fa anche attraverso l’apertura di nuove attività commerciali che, da un lato, arricchiscono Cortina e, dall’altro, danno lavoro a sempre più persone, nell’ottica della funzione sociale della nostra azienda».
Qual è il giro d’affari?
«Abbiamo chiuso il 2017 con 33 milioni di fatturato, contro i 30 milioni del 2016».
Quali sono i reparti con i numeri più significativi?
«L’alimentare, ovviamente, che fa un terzo del nostro fatturato; mentre i maggiori utili derivano dall’abbigliamento».
Quali i vantaggi per i soci?
«Un piano di scontistica che, sulla base di quanto ciascuno ha acquistato l’anno precedente, va dall’8% sugli alimentari al 12% su tutto il resto. Per i clienti non soci ma residenti, la scontistica è del 3% sugli alimentari e del 7% sul resto. Ma sottolineerei soprattutto il ruolo sociale che svolge la nostra Cooperativa, anche oltre i confini comunali, garantendo importanti livelli di occupazione, servizi oramai rari e promuovendo iniziative a sostegno di associazioni culturali, sportive e sociali».
E quali sono i suoi obiettivi?
«Il primo è stato quello di conoscere bene una realtà così complessa e per questo sono stati fondamentali i sei mesi di affiancamento al direttore precedente Renzo Stefani, che ringrazio per la stima e per la fiducia. Lui ha già innovato con la ristrutturazione di piano terra e vetrine e con nuovi ambienti. Voglio proseguire, dando vita ad un piano di formazione che coinvolga tutti, perché ogni addetto della Cooperativa possa crescere professionalmente e offrire un servizio sempre migliore ai clienti. Se si investe per far stare meglio le persone nel posto dove lavorano, i primi a trarne vantaggio sono proprio i clienti».
twitter@vietinas. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi