Coop Sviluppo & Lavoro esclusa dal bando e segnalata per “gravi illeciti professionali”

La documentazione della Prefettura all’Anac evidenzia diversi inadempimenti nelle strutture in mano alla società



. È finita malissimo la partecipazione di Sviluppo & Lavoro al bando per la gestione dei migranti indetto dalla Prefettura di Belluno. In una nota ufficiale del 10 giugno, l’Ufficio territoriale del Governo ha escluso la cooperativa presieduta da Gianfranco Borgato dopo una serie di accertamenti che hanno anche portato a due segnalazioni all’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, con la conseguente esclusione della coop con sede al Centro servizi dell’Alpago. La gara riguardava la gestione di circa 250 profughi fino al 31 dicembre 2019 e ha visto l’assegnazione al Consorzio Sviluppo e Innovazione di circa 200 profughi. La quota rimanente sarà gestita dalla Cooperativa Integra.

Ma nella documentazione della Prefettura c’è ampio spazio per ricostruire la sequenza di eventi che ha portato all’esclusione della cooperativa Sviluppo & Lavoro, il cui consiglio di amministrazione oltre a Borgato, comprende Michele Dal Farra (anche presidente della cooperativa Metalogos) e Manuela Bristot. La cooperativa opera nella gestione dei profughi in provincia di Belluno e in provincia di Pordenone

PRIMA SEGNALAZIONE

L’Anac riceve dalla Prefettura di Belluno una prima segnalazione relativa al periodo presunto che va dall’1 marzo del 2017 al 31 dicembre 2017. Per questo periodo di gestione dei profughi, la Prefettura applica penali alla cooperativa Sviluppo & Lavoro per un totale di 27.279,29 euro “per avere accertato”, si legge nel provvedimento di esclusione, “inadempimenti contrattuali da parte di Sviluppo & Lavoro nell’accoglienza e assistenza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”.

Nel dettaglio, si legge ancora, “per avere rilevato criticità (anche gravi) nel corso di verifiche effettuate presso i vari centri di accoglienza di Sedico, Fonzaso, San Gregorio nelle Alpi e Ponte nelle Alpi (Rione Santa Caterina)”.

L’annotazione iscritta nel Casellario dell’Anac, per quanto esprima un giudizio molto severo non comportava l’esclusione automatica dalla partecipazione alle gare pubbliche.

IL NUOVO BANDO

Sviluppo & Lavoro presenta infatti la domanda, ma nella documentazione non fa menzione della segnalazione all’Anac. Circostanza alla quale il legale rappresentante Borgato cerca successivamente di mettere una pezza presentando un nuovo modello nel quale ammette di “essersi reso colpevole di gravi illeciti professionali” ed elenca i decreti di applicazione di penali – oltre a quelle che hanno dato luogo all’annotazione Anac – per contratti diversi ed emessi sia dalla Prefettura di Belluno, che da quella di Pordenone.

SECONDA SEGNALAZIONE

Viene inviata dalla Prefettura di Belluno all’Anac il 10 maggio, in pieno svolgimento della gara “a causa di gravi inadempimenti che riguardano tutti i servizi resi”. A seguito di questa ulteriore segnalazione, sabato 1 giugno viene disposto sempre dalla Prefettura il trasferimento dei 25 profughi che la ditta di Borgato aveva ancora in carico.

RICORSO ED ESCLUSIONE Alla comunicazione dell’esclusione dal bando, Sviluppo & Lavoro non ci sta e il 31 maggio l’avvocato Elisabetta Frate presenta una memoria difensiva per conto della cooperativa. La documentazione viene esaminata e il ricorso rigettato. L’avvocato fa riferimento al fatto che il contraente pubblico non potrebbe applicare delle penali senza prima ricorrere all’autorità giudiziaria. Ma la circostanza, viene fatto notare dalla Prefettura, non sta in piedi sia per l’esistenza dell’articolo 15 della convenzione sia perché Sviluppo & Lavoro aveva già pagato le penali per gli importi segnalati all’Anac, ammettendo implicitamente gli errori commessi. Infine, l’annotazione nel casellario Anac era stata comunicata al legale di fiducia della cooperativa, che dunque era a conoscenza della cosa e avrebbe dovuto segnalarla nel modulo di partecipazione al bando. Per tutti questi motivi la Prefettura di Belluno fa scattare l’esclusione dalla gara “per i gravi illeciti professionali tali da rendere dubbia l’integrità o l’affidabilità della ditta”.

Sviluppo & Lavoro ora ha 30 giorni (dal 10 giugno) per ricorrere al Tar Veneto. —



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