Cook awards, ai canederli di Bepi Monti il premio nazionale “progetti sostenibili”

È quella del gestore del rifugio Auronzo la migliore cucina d’alta quota secondo la giuria del mensile di culinaria 

IL PREMIO



Prestigioso riconoscimento per il gestore del rifugio Carducci, Giuseppe Monti, incoronato dal “Corriere della Sera” come vincitore della rassegna culinaria Cook awards nella categoria “progetti sostenibili” . Un successo partito da lontano, che si fonda sui canederli, ma soprattutto su accoglienza ed amicizia. Per una sera, Bepi Monti si è ritrovato a Milano seduto fianco a fianco con i migliori chef d’Italia. Davide Oldani o Massimo Bottura, giusto per citarne alcuni.

Una serata, dal risvolto mondano, trascorsa sotto i riflettori della movida meneghina senza però perdere mai di vista “l’essenza” della vita di montagna.

«Abbiamo chiuso un cerchio», racconta il diretto interessato, «tutto nasce nell’inverno tra il 2014 ed il 2015 quando abbiamo dato vita al progetto “Dolomiti senza confini”. Da lì sono arrivate, a catena, una serie di novità ed iniziative che ci hanno portati fin qui. Il rifugio Carducci resta un luogo di amicizia ed accoglienza».

A celebrare la bellezza del rifugio Carducci ci ha pensato, nel corso della serata di premiazione, il direttore del “Corriere della Sera”, Luciano Fontana, che ha svelato ai presenti di aver visitato, pranzando, la struttura situata nel cuore della val Giralba ai piedi della Croda dei Toni a 2. 297 metri d’altezza. Luogo dove Monti prepara i suoi famosi canederli, alle erbette o allo speck e burro fuso, considerati dalla giuria Cook awards come “i migliori di tutti i rifugi d’alta quota”.

Non solo canederli, però. Perché dietro la gestione del Carducci si cela un progetto di accoglienza che passa inevitabilmente da Sekou Samateh, migrante diciottenne che, fuggito dal Gambia, ha trovato ospitalità e soprattutto lavoro alla corte di Bepi Monti dove ha dato vita al suo sogno: diventare un panettiere.

«La montagna è luogo di incontro ed amicizia, non certo una barriera», ricorda Monti, «abbiamo lanciato il progetto “Dolomiti senza confini” nel centenario della fine della Grande guerra, realizzando lungo quelli che un tempo erano luoghi di combattimento e morte, una lunga concatenazione di vie ferrate in grado di unire l’Italia e l’Austria».

Tornando alla serata milanese organizzata nell’ambito dell’iniziativa, alla prima edizione, denominata Cook awards (e collegata al mensile Cook), cinque sono stati i novelli chef ad essere premiati: con Bepi Monti, la calabrese Caterina Ceraudo, Anna Kauber, Carla Lalli Music e Michele Lazzarini.

Ognuno di loro con una storia diversa alle spalle, che spazia lungo tutto lo Stivale.

Alla kermesse, che ha festeggiato i 12 mesi di vita del mensile, hanno partecipato i migliori e più rinomati chef d’Italia: Oldani e Bottura, ma anche Alessandro Borghese, Niko Romito, Norbert Niederkofler, Antonia Klugmann, Ugo Alciati, Pino Cuttala, Andrea Berton, Andreas Caminada e Giancarlo Perbellini.

«Molti di loro hanno chiesto informazioni sul Carducci e sulle attività che portiamo avanti da tempo», ha raccontato entusiasta Bepi Monti, «abbiamo parlato di progetti futuri e di nuove iniziative che spero davvero potranno essere realizzate concretamente». —



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