Commozione per Iroso e il suo salvatore De Luca in lacrime

BELLUNO. Splendida mattinata di sole per la festa di compleanno di Iroso, in casa di Antonio De Luca, ad Anzano, dove ha sede il Reparto Salmerie di Vittorio Veneto.
Il mulo ha vissuto la cerimonia in suo onore da un terrazzo, in faccia al Pizzoc dove ha lavorato negli anni ’90, dopo essere stato sottratto alla macellazione grazie al milione e 150 mila lire pagato dall’imprenditore forestale ex alpino.
Le lacrime di Antonio, ricordando quella “turbativa d’asta” del 1993 alla Cadore di Belluno, per vincere i macellai che volevano sia questo che altri 12 animali, sono diventate anche la commozione dei numerosi presenti, dal governatore Luca Zaia, ai sindaci di Cappella Maggiore, Vincenzo Traetta (accompagnato dalla vice Mariarosa Barazza), di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, al vicesindaco di Fregona, Giacomo De Luca, al segretario della Lega, Schierati, davanti ai muli, e ai loro conducenti, mezzo migliaio di alpini, il coro Mesulano, il presidente dell’Ana Francesco Introvigne, i consiglieri nazionali Renato genovese e Roberto Genero, gli ex comandanti della Cadore e delle Salmerie.
Tutti a ringraziare De Luca, perché di tasca propria salvò gli ultimi muli degli alpini e poi seppe farsi aiutare dal gruppo di Cappella Maggiore e dalla Sezione di Vittorio Veneto. Iroso, cieco ad un occhio, ha partecipato all’alzabandiera, ha assistito alla benedizione di don Mario Borga, e alla preghiera dell’Alpino, all’omaggio ai caduti con il suono del Silenzio.
Si è anche lui commosso quando Graziano De Biasi, gli ha letto la “letterina di buon compleanno”, in cui si afferma che la memoria è maestra di vita. Da questa storia – si è detto – si prenda esempio per come relazionare l’uomo con gli animali. —
F.D.M.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi