Commosso commiato da don Ganz
La comunità di Mas, Peron e San Gottardo ha salutato il parroco trasferito

SEDICO. Don Alberto Ganz ha salutato ufficialmente la comunità di Mas, Peron e San Gottardo celebrando la messa di commiato nella chiesa di Mas di Sedico. Il sacerdote è stato trasferito a Pedavena (dove si insedierà ufficialmente tra un mese).
Il suo spostamento aveva provocato, nelle scorse settimane, una grande mobilitazione tra i fedeli (oltre 500 firme raccolte per cercare di trattenerlo). Alla fine, i parrocchiani hanno accettato la decisione e, nell’ultima celebrazione officiata dal sacerdote, lo hanno salutato con un sentito messaggio. «Quattro anni orsono sei giunto tra noi accompagnato dai parrocchiani di Cortina in lacrime – riporta il messaggio che il consiglio pastorale ha rivolto a don Ganz – e ora tocca a noi salutarti con rimpianto. Quelli che più soffrono il distacco sono i ragazzi, che tu hai guidato nella crescita, formando un gruppo Giovani formidabile. Ci auguriamo che i tuoi insegnamenti siano quel seme buono che dà molto frutto».
A don Alberto, infatti, la comunità di Mas ha dato soprattutto il merito di aver riavvicinato i giovani alla chiesa sostenendo le loro attività nell’ambito della parrocchia. «Ma oltre a curarti delle pietre vive della Chiesa – è stato sottolineato sempre nel messaggio di commiato – ti sei occupato degli edifici sacri, lasciando in ognuno un segno del tuo passaggio con qualche miglioria. Ti sei speso anche per la diffusione dei tesori che la nostra parrocchia custodisce con pubblicazioni, ricordando cappelle e storie del passato, e quant’altro riporta il nome di san Gottardo e della Certosa. Hai diviso il tuo tempo in molteplici attività, in parrocchia e fuori, soprattutto con particolare interesse ai giovani. Grest, campeggi, gite: qualsiasi spunto era buono per cercare di portarli in parrocchia».
Il rito è stato accompagnato dal canto dei cori Giovani e San Gottardo. Hanno assistito alla cerimonia numerose persone, autorità e rappresentanti della protezione civile, degli alpini e degli scout. Nell’omelia don Alberto ha salutato e ringraziato la comunità. «Sono stato in altre parrocchie, forse più importanti e numerose – ha detto don Ganz – ma qui mi sono sentito come a casa. A ogni porta dove ho bussato hanno aperto e mi hanno accolto».
All’esterno della chiesta è stato allestito un rinfresco, poi spostato in tutta fretta nelle sale parrocchiali per evitare il nubifragio che poco più tardi si sarebbe abbattuto sulla Valbelluna.
(n. p.)
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