Cnsas, odg alla Camera per pagare i premi assicurativi

BELLUNO
Il governo si impegni «a voler considerare, compatibilmente con le risorse disponibili, la possibilità di inserire in un prossimo provvedimento una disposizione volta a reintegrare (o in subordine a ridefinire con adeguatezza al servizio di cui in premessa reso dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) il contributo dello Stato per il pagamento nel 2012, e anni successivi, del premio dell'assicurazione dei membri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, servizio universale che diversamente dovrebbe gravare sulla finanza pubblica assai più rilevantemente di quanto comportino i costi di un servizio volontario e sussidiario di alta qualità oggi assicurato e fornito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) del Cai (Club Alpino Italiano) qualora, in sostituzione, venisse svolto da privati o da organizzazioni pubbliche appartenenti all'amministrazione centrale dello Stato, alle sue amministrazioni decentrate o caricato esclusivamente sulle Regioni»
Con queste parole l’ordine del giorno passato alla Camera il 16 dicembre scorso e presentato da un insieme di parlamentari di vari schieramenti (primo firmatario Emilio Angelo Quartani del Pd, tra i cofirmatari anche Gianclaudio Bressa) ha riportato all’attenzione di tutto il parlamento e del governo in primis il problema nato dai tagli lineari delle due precedenti finanziarie, come dice il presidente Piergiorgio Baldracco. «Con queste finanziarie si sono dimezzati i contributi al Soccorso alpino, rispetto al 2010. Poi a causa di alcuni infortuni anche mortali che sono avvenuti tra il nostro personale i premi assicurativi sono aumentati e se le risorse restano quelle attuali non ce la faremo a pagare le spese».
«Non vorremo essere costretti a venderci anche gli zaini per riuscire a mantenere la nostra attività», commenta Fabio Bristot, delegato provinciale di Belluno. «Ci servono quei 750mila euro che ci sono stati tagliati per poter pagare 1.047.000 euro all’anno per i premi assicurativi», continua Baldracco, che aggiunge: «Siamo 7500 volontari per i quali paghiamo 113 euro all’anno di assicurazione. Far intervenire altri enti per fare il soccorso costerebbe molto di più allo Stato. L’auspicio è che dopo l’impegno si arrivi ai fatti concreti cioè ad un contributo in più».
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