Cinquantesimo del Vajont, c’è il logo

LONGARONE. Presentato ufficialmente in municipio a Longarone il logo che accompagnerà tutte le manifestazioni legate al 50° del Vajont del prossimo anno. Hanno partecipato al concorso di selezione indetto dalla Fondazione Vajont 56 lavori da tutta Italia e alla fine è stata scelta l'opera di Lorenzo Letizi e Mattia Fuligni dello studio grafico Nerodecò a Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino.
«La qualità dei partecipanti è stata alta», ha detto il sindaco di Longarone Roberto Padrin, così come quella dei giurati. Ricordiamo che, oltre ai quattro sindaci dei Comuni del Vajont, hanno collaborato alla valutazione degli esperti del settore della comunicazione come Tiziana Pittia (che ha presieduto la giuria), dei pubblicitari come Renzo Schiratti, il grafico Franco De Poli, l'esperto d'arte Franco Fonzo, lo scultore Mauro Corona e i presidenti delle associazioni superstiti e sopravvissuti Renato Migotti e Micaela Coletti, coordinati dal direttore della Fondazione Vajont Giovanni De Lorenzi. I vincitori avranno in premio, oltre all'onore di vedere il logo pubblicato ad ogni evento, una targa in oro con la riproduzione del simbolo».
Dice il sindaco di Castellavazzo Franco Roccon: «questo è il primo atto ufficiale del cinquantesimo, la decisione non è stata facile ma alla fine è stata presa veramente all'unanimità. Sono contento di vedere idee dai giovani, anche quelli lontani dalle nostre zone».
«Quest'opera», dice il sindaco di Erto e Casso Luciano Pezzin, «andrà accompagnata anche ad alcune composizioni musicali sul tema Vajont, anche queste realizzate da giovani, come quella del pianista Remo Anzovino che verrà presentata il 17 novembre a Pordenone e quella del mio concittadino Cristian Carrara». Renato Migotti ha sottolineato positivamente l’impegno dei giovani, «perché è a loro che dovrà passare il testimone della memoria», mentre Micaela Coletti ha spiegato: «Secondo me questo logo è il migliore per rappresentare nel modo più vivo la tragedia, è molto lineare ma di grande impatto emotivo, immagine efficace per stimolare la memoria».
«Abbiamo conosciuto il Vajont tramite la scuola, la famiglia e i documentari», spiegano i due giovani vincitori, Letizi e Fuligni. «La parte superiore del logo con la scritta “Vajont” è quadrata e in nero per indicare il senso di pesantezza del “masso” del ricordo. Al centro il profilo della gola delle montagne è in rosso, colore positivo dell'amore, con la scritta “50°” che sfuma ad indicare uno sguardo al futuro ma al tempo stesso un ancoraggio al passato ovvero al ricordo. I caratteri delle scritte sono essenziali e più giovanili per rendere partecipi le nuove generazioni alla trasmissione della memoria». (e.d.c.)
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