Chiuse le indagini a carico di Scorrano

Agordo. Il primario di ortopedia è accusato di tentata concussione per induzione e abuso d’ufficio in numerosi casi
Di Irene Aliprandi

AGORDO. È accusato di abuso d'ufficio e tentata concussione per induzione il primario dell'unità operativa di ortopedia dell'ospedale di Agordo, Alberto Scorrano. Residente a Belluno, ma originario della provincia di Salerno, 60 anni, Scorrano è al centro di un'inchiesta partita a fine 2013 e giunta a conclusione con gli atti depositati dal procuratore Francesco Saverio Pavone nei giorni scorsi. Due le circostanze illecite addebitate a Scorrano.

La prima, che fece scattare le indagini, riguarda un giovane atleta che aveva bisogno di un intervento chirurgico e si rivolse ad Agordo per la buona fama che il primario godeva nell'ambiente sportivo. Al termine della visita il medico spiegò al padre del ragazzo (minore) che l'intervento si poteva fare, al costo di 2/3 mila euro. La frase insospettì l'uomo che si rivolse alla direzione medica per avere spiegazioni, ma a quanto pare Scorrano reiterò la richiesta di denaro anche nella seconda visita, senza ottenerlo. Erano il 13 e il 18 novembre 2013.

Va precisato che il primario, nel gennaio 2009, aveva optato per il rapporto di lavoro esclusivo in ospedale e quindi le norme gli vietano di esercitare l'attività chirurgica in regime di libera professione all'interno dell'ospedale stesso.

Violando queste norme, Scorrano avrebbe commesso anche abuso d'ufficio visitando numerose persone del suo paese di origine, Casal Velino, tra l'agosto 2012 e il dicembre 2013, ma anche in ospedale ad Agordo senza passare per la preventiva prenotazione al Cup e senza che i pazienti pagassero la visita.

Secondo l’accusa della procura, l’ortopedico avrebbe intascato direttamente il denaro oltre ad agevolare i propri pazienti “privati” , persone che sono state ricoverate e curate con tempi celerissimi rispetto alla media, senza la necessità di passare per i canali istituzionali e le liste d’attesa, con precedenza rispetto ai “comuni mortali”.

In undici casi Scorrano avrebbe fatto ricoverare persone di Casal Velino, senza che queste fossero mai state visitate in ospedale, nè avessero mai prenotato delle visite. Il tutto a danno dell’ospedale di Agordo e dell’Usl 1 e con ingiusto vantaggio per il direttore di ortopedia, perché secondo l’accusa i soldi delle visite venivano introitati dal medico.

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