Chiusa via Miari: per riaprirla il Comune attende le verifiche sul suo versante

BELLUNO
Servono verifiche specifiche sul versante franoso, per poter riaprire via Miari. I tempi non saranno immediati visto che il Comune, a causa del maltempo, ha già in programma molti interventi da eseguire in città.
A dirlo è l’assessore alle manutenzioni, Biagio Giannone e la notizia sicuramente non riempirà di gioia chi è legato alla via che costeggia il lato sinistro del Piave, come la Birreria La Fontana gestita da Vittorina Dal Piva e Pietro Filippin.
«È dalla fine di ottobre che la strada è chiusa e non si riesce a capire il motivo», precisa Filippin. «Sono andato a vedere ma sul pendio franoso non c’è smottamento di terreno, né ci sono rami o altri materiali sulla strada. Eppure da tre settimane via Miari è vietata alle auto e questo non fa che crearci un danno all’attività che gestiamo. Perché devo rimetterci in questo modo?».
Per Filippin e Dal Piva la situazione si sta facendo pesante. «Iniziamo a sentire il contraccolpo di questa chiusura. I clienti che provengono da Levego o dal ponte Dolomiti per raggiungerci sono costretti a fare il tunnel del Col Cavalier e poi tornare indietro. Più facile per chi arriva da Castion o dal ponte bailey. Ma così non possiamo andare avanti, qui ci stiamo rimettendo».
Via Miari è stata chiusa la sera del 29 ottobre, viste le condizioni climatiche preoccupanti. E ancora l’accesso è precluso ai mezzi di trasporto.
«Il versante sovrastante via Miari è piuttosto fragile», spiega l’assessore comunale Biagio Giannone, che riprende quanto comunicatogli in questi giorni dagli uffici proprio sulla strada. «È notoriamente instabile e quindi per poter riaprire in sicurezza la strada è indispensabile attivare un complessivo sopralluogo da parte di personale specializzato per la bonifica di eventuali parti in avvio di mobilizzazione. Cioè che rischiano di muoversi».
«Non possiamo aprire una strada se non è in sicurezza», prosegue Giannone, che aggiunge: «Dobbiamo trovare del personale specializzato da inviare a controllare il versante per vedere se con le piogge si è mosso del materiale. Il nostro impegno resta, comunque, quello di eseguire queste verifiche al più presto, ma non dobbiamo dimenticare che come amministrazione, a causa proprio del maltempo, siamo impegnati attualmente su vari fronti per riportare la città alla normalità».
«I sensori che erano stati posizionati qualche anno fa, collegati con dei semafori che sarebbero entrati in funzione in caso di movimento della frana, che fine hanno fatto?», si chiedono i gestori della birreria La Fontana.
«I sensori», spiega Giannone dopo aver sentito gli uffici competenti, «non sono più attivi da tre anni, da quando cioè non ci sono più movimenti franosi e quindi sono stati disattivati. E questo grazie anche al fatto che non transitano più mezzi pesanti. Per cui serve che ci sia del personale ad hoc che vada a verificare se c’è del materiale instabile che possa innescare dei principi di frana in occasione di futuri eventi piovosi, anche non consistenti».
L’amministrazione comunale, quindi, intende setacciare tutto il versante con personale specializzato, prevedendo interventi da eseguire in caso di bisogno. «Il nostro intento è quello di fare al più presto, ma dobbiamo andare in base alle priorità». —
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