Check up valanghe con l’elicottero
ROCCA PIETORE. Nei giorni scorsi il Comune, con il Centro Valanghe di Arabba, ha effettuato sopralluoghi in elicottero per verificare alcuni punti critici in corrispondenza di siti valanghivi storici, la stabilità del manto nevoso e scongiurare quindi il pericolo di distacchi che avrebbero potuto mettere interessare i centri abitati sottostanti. I controlli aerei su due aree precise dove in passato si sono registrate grosse valanghe: una in Val de Livine sopra l'abitato di Sottoguda e l'altra sul Migon, sul versante che sovrasta le case del centro di Rocca.
«Abbiamo voluto fare questi controlli in collaborazione con il Centro Valanghe di Arabba» spiega il sindaco Andrea Bernardin «per accertarci che non vi siano condizioni di pericolo imminente o possibile su questi due siti valanghivi storici. Le cronache infatti ci raccontano che in Val de Levine nel 1916 si verificò un'enorme valanga che raggiunse l'abitato di Sottoguda causando alcune vittime. Un analogo episodio si verificò nel 1991, senza però, per fortuna, provocare danni o vittime. Lo stesso per il Migon. Anche da qui, nel lontano 1598 si staccò un imponente fronte nevoso che arrivò ad interessare il centro abitato sottostante costando la vita ad alcune persone. Un evento che a Rocca è ricordato da un piccolo capitello. Come per Val de Levine, la valanga si ripetè nel 1991 ma senza conseguenze. Il sopralluogo con l'elicottero è stato effettuato da due tecnici Arpav e due membri dell'amministrazione, Alessandro Darman e Danilo Fersuoch, anche membri Cnsas. «Come detto» continua il sindaco «che quelle aree erano a forte rischio viste le eccezionali ed abbondanti nevicate di quest'inverno. Per questo abbiamo voluto accertarci, con la collaborazione dei due tecnici di Arabba e del direttore del Centro Franchesco Sommavilla, che ringrazio, l'assenza di situazioni di pericolo. In caso contrario avremmo dovuto prendere provvedimenti. Non da ultimo quello estremo di predisporre lo sgombero delle abitazioni di Rocca e Sottoguda esposte al fronte della valanga. Il sopralluogo ci ha permesso di verificare che sì, nella zona si erano già staccate delle piccole slavine, ma in generale il manto nevoso si è ben assestato e non ci sono pericoli».
Il sopralluogo si è esteso a tutto il territorio comunale, compresa la martoriata zona del Passo Fedaia e delle Crepe Rosse, da dove è partita la valanga che ha investito il rifugio Tabià Palazza, causando diversi danni e costringendo i titolari a chiudere l'ambiente e dire addio alla stagione turistica.
«Dei risultati di questo sopralluogo» spiega ancora il sindaco «i tecnici dell'Arpav hanno redatto due puntuali relazioni tecniche servite all'amministrazione per prendere le decisioni del caso. Intanto abbiamo inserito i siti di Val de Levina, Migon e Crepe Rosse nell’elenco delle zone necessarie interventi per la messa in sicurezza. Elenco che spediremo a Regione e Provincia».(lo.sor.)
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