C’è voglia di dire sì in chiesa super lavoro per don Alberto

Il parroco: «Il matrimonio diventa quasi un simbolo di ritorno alla vita felice» A Feltre tra stranieri e seconde nozze c’è maggiore spazio per i riti civili
Laura Milano

/ pedavena

Non tutte, ma più di una coppia ha pazientato un anno per celebrare il reciproco amore sull’altare. Così l’anno 2021, pur con le restrizioni prudenziali che restano, è comunque il ritorno alla normalità. Questo è quanto interpreta il parroco di Pedavena, don Alberto Ganz che proprio ieri ha celebrato la quarta unione sull’altare e si prepara alle successive del 10 e 17 luglio prima della tornata di settembre, con agosto in pausa. Ed è proprio a Pedavena che, proporzionalmente al bacino di utenza, si registra un numero considerevolmente alto di matrimoni in chiesa a coronamento del sogno vestito di bianco e delle ritualità della tradizione cristiana.

«Dopo la stasi dovuta alla pandemia che ha riguardato il 2020, ciò a cui assistiamo ora è la ripresa del matrimonio che diventa quasi il simbolo di un ritorno alla vita felice», spiega il parroco. «Altro segnale che personalmente considero importante è il fatto che le coppie che si sposano da noi già risiedono a Pedavena. Il numero di persone che scelgono di vivere fra capoluogo e frazioni limitrofe del Pedavenese, depone per una buona qualità della vita. Anche di battesimi ne ho già celebrati e continuerò a farlo per i mesi estivi. Per alcuni bambini, nati nel 2020, i genitori hanno scelto la data della cerimonia quando il quadro pandemico è tornato tranquillo, appunto come ora. Da qui alla fine dell’estate si conteranno dunque dodici amministrazioni di battesimo nella nostra chiesa».

Il matrimonio in chiesa sembra essere meno praticato a Feltre dove però la maggior eterogeneità sociale, come la presenza di stranieri ormai stanziali ma di diversa religione, può influire sul dato di lettura dei numeri. Nelle chiese parrocchiali del Feltrino, di unioni all’altare se ne sono documentate anagraficamente due in maggio e una in giugno. In attesa ce ne sono un altro in luglio e due in agosto. Per i matrimoni civili, sempre a Feltre, ci sono state coppie che non hanno guardato al freddo e al tempo brutto. Così da gennaio a marzo di quest’anno, si sono celebrati nelle sedi municipali (sala giunta e sala degli stemmi) davanti a pubblico ufficiale, 8 matrimoni fra cui 1 in gennaio, 2 in febbraio e 5 in marzo. Fra aprile, maggio e giugno che sta per volgere al termine, sono state otto le unioni. E fra luglio e agosto sono attesi altri sei matrimoni, per arrivare a un’unione civile programmata per settembre.

Per don Alberto che con altri preti ha curato i corsi prematrimoniali che hanno avuto sede nella cattedrale di Feltre, «non c’è una disaffezione per il matrimonio in chiesa. Semplicemente, la società è cambiata con la percentuale di stranieri integrati nel territorio che mantengono la propria identità religiosa, e con un aumento di coppie che convolano a seconde nozze e che per questo si possono sposare solo civilmente». —

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