C’è chi dice «sì». Le nozze di Vasco

«Un piccolo ma grande passo», la sposa in nero, la mamma: «Era ora»
Laura Schmidt dopo la celebrazione del matrimonio con Vasco Rossi lascia la sala Giunta del municipio di Zocca, Modena, 7 luglio 2012. Dietro di lei il figlio Luca. ANSA / ELISABETTA BARACCHI
Laura Schmidt dopo la celebrazione del matrimonio con Vasco Rossi lascia la sala Giunta del municipio di Zocca, Modena, 7 luglio 2012. Dietro di lei il figlio Luca. ANSA / ELISABETTA BARACCHI

Camicia bianca e pantaloni neri per lui, con marsupio. Ci sarebbe stata anche una giacca nera a finire il completo elegante, ma è durata poco e a cerimonia in corso l’ha tolta perché faceva troppo caldo. In nero lei, abito al ginocchio, pizzo a coprire una scollatura in ogni caso castissima. E capelli sciolti sulle spalle, zero acconciatura; quella di sempre.

Vasco Rossi, 60 anni, e Laura Schmidt, 43, si sono sposati: a sentir lui, nel giorno della vigilia, era solo la firma di un certificato, fatta anche controvoglia cedendo a un Paese che non riconosce le coppie di fatto. Venticinque anni insieme, un figlio di 21 anni grande abbastanza per far da testimone al padre: solo una formalità. Eppure, dicono i pochi che c’erano, a pronunciare con più forza il «sì» è stato proprio lui, proprio Vasco, che aveva dato così profondi segni di arrabbiata ribellione appena qualche ora prima.

Il matrimonio ha trasformato per un giorno intero in un grande luna park il paese di Zocca, dove la coppia vive: i fan, non ascoltando il monito di Vasco che li rimproverava di eccessivo entusiasmo, sono arrivati nelle prime ore: nessuno sapeva che l’appuntamento in municipio per la cerimonia era alle 17.

I fan non si sono nel frattempo annoiati: armati di bombolette hanno coperto di scritte colorate le recinzioni di casa Rossi e la strada che porta al cancello; hanno appeso striscioni augurali, hanno cercato di affacciarsi dalla staccionata e finalmente si sono piazzati davanti al Municipio ad aspettare. La prima ad arrivare è stata la mamma di Vasco, Novella, venuta da Prato con gli altri figli. E siccome la mamma è sempre la mamma, il suo commento è stato l’unico possibile: «Era ora». Vasco, assicura, glielo aveva promesso già un anno fa che si sarebbe sistemato. Assieme alla signora Novella c’era la “tata” di Vasco; per Laura, invece, la sorella Liliana che le ha fatto da testimone.

Protetti dalle guardie del corpo, gli sposi sono arrivati in municipio alle 17, e qui il vicesindaco Francesco Bagnaroli, amico di famiglia, li ha uniti in matrimonio. Lo scambio degli anelli, poi le firme; e al termine sono arrivati i regali: da Bagnaroli, per Vasco, un mazzo di carte con il dichiarato augurio che diventi un po’ più abile a tresette.

Vasco non ha resistito al richiamo dei fan che lo volevano al balcone: si è affacciato per pochi istanti, prima che le guardie del corpo lo portassero via.

Non c’è stata musica ad accompagnare la cerimonia; ma c’è stato un bacio tra Vasco e Laura a suggellare lo scambio delle fedi, scelte dalla sposa, con i nomi formati da piccoli brillanti: appena arrivato a casa, Vasco non ha resistito e ha postato sul suo profilo Facebook un clippino nel quale commenta il matrimonio («Anche questa è andata»), ripete la frase che già aveva pronunciato a beneficio dei fan all’uscita dal municipio («Un piccolo ma grande passo per l’uomo») e agita la mano mettendo ripetutamente in mostra la fede, non si capisce se con più ironia o tenerezza. Chiosando a modo suo: «Vedete? Siamo regolari. Diciamo che siamo rientrati mella legalità, siamo usciti nella clandestinità' nella quale abbiamo dovuto vivere per vari motivi». La risposta dei fan non si è fatta attendere: centinaia i commenti e le felicitazioni, perfino per quell’inedita camicia bianca, il volto nuovo del Blasco.

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