Catena umana, Auronzo ha fatto il giro del mondo

AURONZO. Ha fatto il giro del mondo la catena umana intorno alle Tre Cime di Lavaredo, organizzata per sollecitare il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli dei profughi. E c’è chi sta provando a quantificare la promozione pubblicitaria, fra l’altro associata a quella del riconoscimento Unesco delle Dolomiti come “patrimonio dell’umanità”. Un valore da centinaia di milioni, si riconosce anche in municipio di Auronzo e nella sede del Consorzio Tre Cime, che hanno contribuito al successo dell’evento insieme agli organizzatori, Amnesty e "Insieme si può" con l’adesione di decine di associazioni, da Emergency al Cai, da Mw a Libera, dalle guide alpine (con Leo De Nes, presidente regionale, che s’è fatto decine di giri intorno al gruppo per verificare ogni particolare organizzativo) al Cnsas, dall’Agesci a Pax Christi, passando per la Fondazione Dolomiti, segretaria Marcella Morandini, che ha caricato d’entusiasmo gli organizzatori.
«Sono commosso dalla notizia delle migliaia di persone che si sono riunite sulle Dolomiti con Amnesty International domenica scorsa per dimostrare solidarietà nei confronti dei rifugiati in varie parti del mondo, durante la più grave crisi globale della nostra era», si legge nel messaggio inviato da Sail Shetty, segretario generale di Amnesty internazional a Tatiana Pais Becher, «è un gesto creativo che vuole dire al mondo: questo è il momento in cui tutti noi non dobbiamo rimanere indifferenti, dobbiamo assicurare protezione ai rifugiati. I leader mondiali devono agire, adesso; se non lo faranno saranno complici di una tragedia che si poteva certamente anche prevenire».
E c’è già chi sta insistendo, sia con Pais Becher, sia con l’associazione Insieme si può, sia con Amnesty, Comune e Consorzio Tre Cime, perché in occasione del centenario della Grande Guerra si ripeta l’iniziativa, magari collegando il monte Piana alle Tre Cime.
Ieri pomeriggio, intanto, Bill Shipsey, fondatore e presidente di Art For Amnesty, si è incontrato con gli alpinisti di Sad Smoky Mountains e Alberto Peruffo, che domenica hanno portato i diritti civili in vetta a ciascuna delle Tre Cime.
I filmati e le foto che hanno fatto vedere sono spettacolari e Shipsey ha tirato un primo bilancio dichiarandosi anche lui commosso della partecipazione.
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