Castiglioni, il partigiano che salvò la vita dai fascisti al futuro presidente Einaudi

Sospirolo ricorda domani l’alpinista e scrittore trentino che scalò più volte sui Monti del Sole

La targa erratica istituita nel 2018 (e che ha già fatto 2900 km) sosterà un anno a San Michele

La targa per Castiglioni
La targa per Castiglioni

L’amore per le montagne e il coraggio di aiutare gli altri nel periodo più buio del fascismo. Sospirolo ricorderà domani la figura straordinaria di Ettore Castiglioni, alpinista, scrittore, pianista e partigiano trentino che per primo aprì alcune delle vie più spettacolari sui Monti del Sole (come su diverse altre vette dolomitiche) e che, dopo l’8 settembre 1943, si impegnò, pagando con la vita, per salvare diversi ebrei e oppositori politici italiani (tra cui il futuro presidente della Repubblica Luigi Einaudi) facendoli arrivare in Svizzera.

IL PROGRAMMA

È una storia troppo poco conosciuta quella di Castiglioni, che merita di essere riscoperta e raccontata; per questo, dal 2018, una targa erratica sta percorrendo migliaia di chilometri per toccare i luoghi più significativi nella vita dell’alpinista. L’appuntamento è per domani alle 7 a Gena Bassa, in Canal del Mis, per salire poi a Gena Alta, dove verrà affissa una targa alla memoria di Castiglioni. Alle 10.30, ritrovo poi sul sagrato della chiesa di San Michele a Pascoli, dove la targa erratica verrà accolta ufficialmente a Sospirolo, che la ospiterà per un anno. Saranno presenti Carlo Claus, accademico del Cai di 97 anni compagno di scalate di Cesare Maestri; Luigi Galletto, nipote di Castiglioni, e il coro Monti del Sole. Infine, alle 12.30, pranzo al ristorante Bacchetti di Piz – Camolino (costo 30€ che verranno in parte devoluti all’associazione Giuliano De Marchi per il Nepal. Prenotazione necessaria al 340 1562919 o al 338 4010712).

LA TARGA ERRATICA

A far nascere l’idea della targa erratica è stato il professor Paolo Vita (originario come Castiglioni di Ruffrè-Mendola) che, appassionato da questa vicenda, ha deciso di tributare all’alpinista benefattore un progetto che permettesse di tramandare i valori di una figura rimasta quasi dimenticata. «La targa, ad oggi, ha già percorso quasi 2.900 chilometri, toccando luoghi come il rifugio Brentei e Riva del Garda (l’anno prossimo sarà al rifugio Carducci sopra Auronzo, ndr). La tappa di Sospirolo è molto importante, perché quella zona ricorda Ettore Castiglioni come uno dei pionieri nella salita alle montagne circostanti», spiega Vita, «l’obiettivo è di realizzare eventi “solidali nei vari posti “già vissuti” da Ettore, o in qualsiasi luogo dove si è intenzionati a ravvivarne la memoria. La targa stazionerà per circa un anno a Sospirolo, diventando occasione per collegare eventi di vario genere, come la proiezione del docu-film a lui dedicato in agosto, convegni, teatro o conferenze, in modo da valorizzarne le gesta».

ALPINO PARTIGIANO

Quella di Castiglioni dopo l’8 settembre 1943 è una storia che accomuna molti militari italiani che non vollero sottostare alla macabra follia della Rsi, la repubblica fascista che tenne sotto il suo giogo l’Italia del Nord proseguendo per quasi due anni la guerra al fianco della Germania nazista. Sottotenente degli Alpini, Castiglioni decise assieme ad alcuni ex commilitoni, tutti esperti alpinisti, di formare una banda sull’Alpe Berio, in Val d’Aosta, con l’unico scopo di accompagnare ebrei, fuggiaschi e oppositori politici al regime fascista fino in Svizzera, attraversando gli alti e pericolosi passi della zona. Imprese rischiose, e non solo per l’ostilità del territorio. Durante queste missioni, andate avanti tra settembre e ottobre del’43, vennero portati in salvo anche il futuro presidente della Repubblica Luigi Einaudi, assieme alla moglie, Ida Maria Pellegrini, e al fratello Giulio. Arrestato una prima volta per contrabbando, a Castiglioni sarà vietato l’ingresso in Svizzera, cosa che comporterà un suo secondo arresto pochi mesi dopo e il sequestro di scarponi, giacca e tutti i materiali utilizzati per le traversate. Questo, però, non lo fece desistere dal tentare la fuga verso l’Italia, dove arriverà, ma solo per pochi metri, morendo in quota a causa delle estreme condizioni ambientali affrontate senza l’adeguata attrezzatura. A ricordare la vicenda, dal 2017, esiste anche un docu-film intitolato “Oltre il confine”, vincitore di numerosi premi e candidato ai Golden globe l’anno successivo.

GIUSTO DELL’UMANITÀ

Dal 2017 Castiglioni è divenuto un “Giusto dell’umanità Gariwo”, un riconoscimento che esalta a livello mondiale tutte quelle figure di ebrei e non ebrei che a vario titolo hanno fatto del bene in quei tristi tempi. In Israele, inoltre, è stato avviato l’iter per riconoscere l’alpinista anche come “Giusto tra le nazioni”, attestazione storicamente ben più conosciuta che celebra i non ebrei che salvarono uno o più ebrei durante la shoah. 

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