Castello vince il Palio dei ricorsi

FELTRE. Il Castello vince il Palio dei ricorsi. È un’edizione rovente, incendiata dalle polemiche e dai reclami. Il Duomo ne presenta due, vedendo accettato il primo sabato nei confronti di Port’Oria nella staffetta e respinto quello nella corsa dei cavalli di ieri contro il Leone rampante, che si porta a casa il drappo dipinto da Celiberti a distanza di tre anni dall’ultimo trionfo. Anche questa volta come allora – era il 2012 – i gialloazzurri interrompono l’egemonia della Stella, che ne aveva vinti due di seguito.
Decisiva, come sempre, la corsa dei cavalli in Pra’ del Moro, dominata dal quartiere guidato da Marco Gazzi che fa sua la trentasettesima edizione del Palio dopo aver vinto il tiro con l’arco ed essersi piazzato terzo nella staffetta per poi arrivare terzo anche nel tiro alla fune disertato da Port’Oria per protesta contro le ingiustizie subite nelle gare del sabato sera. Trionfa Nottifrimesmai montato da Adrian Topalli e piazza al terzo posto Tavel Pontadour montato da Giosuè Carboni dietro a Pasteur con il fantino Valter Pusceddu del Duomo.
A fine gara, la Stella presenta ricorso per una trattenuta di Carboni sul fantino di Santo Stefano Caria, arrivato quarto con il cavallo Qui Pro Quo, sperando in una squalifica del Castello per guadagnare i punti buoni per vincere il Palio. L’attesa per l’esito del ricorso – poi respinto – è tanto lunga quanto era stata fulminea la corsa, scattata al primo tentativo di allineamento al canapo, senza false partenze.A uscire primo dalla corda è Nottifrimesmai, tallonato dall’altro cavallo del Castello, Tavel Pontadour. Insegue Qui Pro Quo di Santo Stefano, che mette la testa avanti in un paio di frangenti duellando per il secondo posto. Ma all’ultima curva del terzo e conclusivo giro, Valter Pusceddu spinge Pasteur all’interno e ne infila due in un colpo solo, chiudendo secondo alle spalle di Topalli, imprendibile in groppa a Nottifrimesmai.
Così il Castello scavalca in classifica il Duomo, che era in testa dopo il tiro alla fune, e vince il Palio con 38 punti grazie al successo nella corsa dei cavalli, dove ne totalizza 19 grazie ai 12 del primo e ai 7 del terzo. La Stella è seconda con 34 punti, facendone 13 ai cavalli con i 10 del secondo classificato e i 3 del penultimo, che è Bomario da Clodia, il grande favorito della vigilia che delude le attese. Al terzo posto nella graduatoria generale con 25 punti c’è Santo Stefano, che nella gara clou termina quarto con 8 punti, somma dei 6 del quarto posto con Qui Pro Quo e dei 2 dell’ultimo con Rijahid. Chiude con 24 punti Port’Oria, che nei cavalli ne totalizza 9 con il quinto posto di Pressing de Mores montato da Federico Arri e il sesto di Ondina Prima con il fantino Dino Pes.
I contradaioli del Leone rampante piangono e ridono di felicità, si abbracciano, si baciano, suonano i tamburi, sventolano le bandiere e colorano il cielo azzurro anche di giallo per una festa che durerà a oltranza, fino all’agosto 2016. La “nonna”, cioè quella che non vince da più tempo, resta Port’Oria, che quest’anno esce da Pra’ del Moro con amarezza, senza aver partecipato per protesta al tiro alla fune, gara in cui Santo Stefano aveva tentato la rimonta, cambiando strategia in corsa e strappando il successo al Duomo, secondo e battuto nello scontro diretto decisivo per 2 a 1. Il Leone, sornione, qui si piazza terzo, ma alla fine è lui a ruggire, tornando re dopo tre anni e conquistando il tredicesimo drappo della sua storia, come nessun altro.
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