Castello di Andraz già aperto «Allungheremo la stagione»

Castello di Andraz: si punta ad una stagione di apertura più lunga sfruttando la tarda primavera e l’autunno. Il 2 giugno, in anticipo di almeno tre settimane rispetto al consueto, l’antico maniero ha infatti riaperto alle visite.
Ma che stagione sarà questa, segnata per il secondo anno dalla pandemia? Lo scorso anno, a causa dell’emergenza sanitaria, vennero staccati circa mille biglietti in meno rispetto agli oltre 5 mila delle passate stagioni. E per quest’estate poco cambierà nelle regole di accesso in sicurezza. Le visite saranno sempre contingentate ed anche gli eventi culturali si dovranno tenere nel rispetto delle ormai note regole.
Nonostante ciò l’Istitut cultural ladin Cesa de Jan, che gestisce il castello, guarda avanti e pensa ad allargare sempre di più la stagione di apertura.
«È la prima volta che apriamo così presto», spiega Eleonora Demattia, che coordina le attività al castello, «e questo perché vogliamo sfruttare anche queste prime settimane di giugno, quando la gente si muove prevalentemente nei fine settimana, per le feste religiose o come per quella nazionale del 2 giugno. Così come l’autunno, forse la stagione più bella, prolungando l’apertura, tempo permettendo, fino al 31 ottobre. Abbiamo già avuto diversi contatti da privati e gruppi che organizzano gite tematiche che ci chiedevano se il museo era aperto».
La pandemia ha invece bloccato del tutto le visite scolastiche. «Purtroppo per il Covid sono state annullate tutte», dice Demattia. «Peccato, perché questo era un settore molto in crescita negli ultimi anni. Ma speriamo di poter ripartire quando tutto sarà finito. Anche quest’estate le visite saranno gratuite ma ne faremo qualcuna in meno perché comportano un grande lavoro. E sempre contingentate. Per questo consigliano sempre la prenotazione. Anche se, vista l’esperienza dell’anno scorso, non ci sono problemi di gestione, visto che siamo all’aperto e la gente si è sempre comportata bene».
Sul piano del programma degli eventi, che sarà diffuso a breve, Demattia anticipa che «torneremo ad organizzare qualche evento serale, nello specifico un concerto. Per il resto le attività saranno sempre improntate sull’aspetto dell’educazione ambientale e dell’attenzione per la montagna di Castello. Oltre ovviamente all’aspetto storico. A questo proposito in anteprima posso dire che è in programma una dimostrazione di come si facevano una volta i chiodi. Anche le mostre avranno come tema l’illustrazione della natura, che piace molto anche ai bambini. Cominceremo il 2 luglio con un concerto itinerante nel castello eseguito da un primo violino».
Lo scorso anno c’erano stati dei piccoli cedimenti in alcune parti del castello. Sono stati sistemati dal Comune? «In realtà ancora no», dice Demattia. «Ma non si trattava di niente di grave. Solo qualche pezzetto di intonaco che si era staccato. Niente che comprometta la sicurezza. La buona notizia invece è che la struttura non ha subito alcun danno dalle abbondanti nevicate di quest’inverno. I timori erano in particolare per il tetto in vetro, che invece ha retto benissimo». —
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