Caso vaccini, misure meno stringenti
Con la conversione in legge, sono dieci quelli obbligatori Sanzioni ridotte e nessuna segnalazione al Tribunale

Una bambina viene vaccinata in un ambulatorio della Asl di Napoli, 3 novembre 2016..ANSA / CIRO FUSCO
BELLUNO. Due scadenze diverse, il 10 settembre per i bambini fino a sei anni iscritti al nido o alla scuola materna, e il 31 ottobre per i bambini e i ragazzi oltre i sei anni iscritti alla scuola dell’obbligo. Ci sono alcune correzioni da fare rispetto a quanto pubblicato ieri, relativamente alle recenti disposizioni in materia di vaccini. Con la conversione in legge del decreto, infatti, la norma è stata ridimensionata in diverse parti e prevede obblighi e sanzioni meno stringenti.
Dieci vaccini obbligatori.
Si parte dai vaccini obbligatori, che passano da 12 a 10. Sono quindi obbligatori: anti polio, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, anti emofilo dell’influenza di tipo B, anti morbillo, anti rosolia, anti parotite e anti varicella. I vaccini anti meningococco B e C, che erano inseriti tra quelli obbligatori nel decreto legge, sono diventati non obbligatori ma raccomandati, come l’anti rotavirus e l’anti pneumococcico. La legge prevede anche l’introduzione del monovaccino, per l’immunizzazione da una singola malattia in alternativa al vaccino polivalente. Ogni tre anni il ministero monitorerà la copertura vaccinale nel Paese e non si esclude che gli obblighi possano variare.
Le sanzioni.
Diminuisce anche l’importo delle sanzioni a carico dei genitori che non vaccinano i figli: sono state portate da 100 a 500 euro (nel decreto erano da 500 a 7.500 euro) a seconda della gravità dell’omissione, cioè di quanti vaccini sono stati rifiutati. Il pagamento della multa estingue l’obbligo della vaccinazione, ma non risolve il problema dell’accesso a scuola.
È prevista una fase di approfondimento, dialogo e informazione delle famiglie che non hanno vaccinato i figli, ma in ogni caso la legge non prevede la segnalazione al Tribunale dei Minori o la decadenza dalla patria potestà.
La legge introduce indennizzi in caso di danni provocati dai vaccini.
Le scadenze scolastiche.
Chi iscrive i propri figli all’asilo nido o alla scuola materna deve certificare l’avvenuta vaccinazione del bambino entro il 10 settembre. È sufficiente un’autocertificazione, ma entro il 10 marzo 2018 va prodotta la documentazione rilasciata dall’Usl. L’iscrizione al nido o alla materna viene annullata in caso di inadempienza.
Per i bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, invece, la scadenza per l’autocertificazione è fissata al 31 ottobre. Chi lavora in ambito scolastico o sanitario deve produrre la propria situazione.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video