Campolibero, novità in agricoltura

BELLUNO. Novità positive in vista anche per il territorio bellunese grazie al decreto “Campolibero”. Gli operatori del mondo agricolo attendono che Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura) provveda al più presto ad emanare una circolare applicativa, affinché i vantaggi previsti non rimangano solo sulla carta.
Il decreto “Campolibero” è datato giugno 2014. Poco più di due mesi fa, l’11 agosto, è stato convertito nella legge numero 116. Alcune delle novità assolute contenute nel pacchetto sono la deduzione Irap e le detrazioni per l'affitto dei terreni al 19% per i giovani coltivatori diretti e imprenditori fino a 35 anni. Previsti anche incentivi all'assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di un terzo della retribuzione lorda.
Ma l’aspetto che interessa di più la montagna bellunese è l’esenzione della dimostrazione del titolo di conduzione per le particelle sotto i 5 mila metri quadrati. Il titolo di conduzione è il diritto che ogni produttore possiede nei confronti del fondo che lavora: se il terreno è di proprietà il “titolo” è la proprietà stessa ma, soprattutto in un territorio come quello della provincia di Belluno dove la frammentazione particellare è molto elevata, queste tipologie aziendali sono pressoché inesistenti.
«Sono numerosissimi i casi di agricoltori che hanno terreni condotti in affitto o con altre forme», sottolinea Silvano Dal Paos, presidente provinciale di Coldiretti.
Il problema è che fino a questo momento bastava che un proprietario agricolo dichiarasse che le particelle riconducevano a lui, anche solo verbalmente, con contratto unilaterale, per far sì che gli altri conduttori si ritrovassero nell’impossibilità di chiedere qualsiasi contributo per i terreni.
«Su questo fronte avevamo condotto una battaglia sia a Venezia che a Roma», dice ancora Dal Paos. «Non si può che essere soddisfatti che il decreto sia diventato legge: bene o male, soprattutto nella parte alta della nostra provincia, quasi tutti i conduttori agricoli ne potranno beneficiare». Nella zona montana “alta”, infatti, non mancano agricoltori che si trovano a occuparsi anche di decine di particelle. Si attende però adesso che la legge trovi applicazione. L’auspicio è che Agea emani al più presto la circolare applicativa.
«In termini generali ciò che prevede il decreto è più che lodevole», mette in risalto Mauro Alpagotti, direttore della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Belluno. «Ci auguriamo che vi sia celerità nell’applicazione, che non sarà possibile finché Agea non provvederà a chiarire gli aspetti operativi». «Ricordiamo che tutto nasce da un emendamento presentato dall’assessore all’agricoltura regionale del Friuli Venezia Giulia», aggiunge Alpagotti. «Ora tramite il decreto è attuativo, ma manca l’operatività. Per la montagna dare concretezza alla questione relativa al titolo di conduzione è molto importante».
Sul fronte “Banca della terra”, istituita ad agosto con legge regionale, Dal Paos si dice soddisfatto e annuncia anche la collaborazione con la Provincia su un altro fronte: «Stiamo facendo pressione in Regione per avere una direttiva che dia la possibilità ai Comuni di fare rilievi e individuare i terreni agricoli abbandonati, che nel nostro territorio sono parecchi. Non a caso abbiamo chiesto che la questione sia inserita nel Piano di sviluppo rurale. Si tratta di terreni lasciati in stato di abbandono e in cui crescono erbacce quant’altro e che invece potrebbero essere messi a disposizione di giovani agricoltori».
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