Caffè Tiziano, si profila un’estate a porte serrate

Pieve. La Magnifica continua nella ricerca di un gestore Ad allungare i tempi saranno i lavori al piano terra della torre attigua al locale

PIEVE DI CADORE. Gran Caffè Tiziano, si o no? Pieve si interroga sulla possibile riapertura del locale più importante e prestigioso che, in vista della stagione estiva, offrirebbe un importante contributo all’aumento delle presenze turistiche. Ma la corsa contro il tempo deve fare i conti con una serie di “inconvenienti”, a partire dai tempi di pubblicazione da parte della Magnifica, proprietaria sia dei locali e sia della relativa licenza commerciale, di un bando ad hoc chiamato a regolamentarne la futura gestione. Tempi che dovranno necessariamente fare i conti con alcuni lavori previsti al piano terra della torre, parte integrante della sede della Magnifica, e che ai tempi della Serenissima ospitava le carceri.

La ristrutturazione dei locali, finanziati da un progetto Interreg, inizierà già nei prossimi giorni e coinvolgerà direttamente anche il Gran Caffè Tiziano, visto che è attiguo.

Per questo motivo la Magnifica, che ha già deciso di avviare la caccia ad un nuovo gestore con l’obiettivo di riaprire il Tiziano, ha messo il bando in stand by in attesa di conoscere i tempi esatti di completamento dei lavori, che comunque non dovrebbero andare oltre i due mesi. Per velocizzare le pratiche di assegnazione della gestione del Gran Caffè Tiziano, l’apposito bando potrebbe essere pubblicato in concomitanza con l’inizio dei lavori previsti nel piano terra della torre della Magnifica; ma, nonostante la buona volontà, una possibile riapertura in tempo per la stagione estiva appare quantomeno dubbia.

C’è poi un altro aspetto della vicenda che va analizzato a fondo e che riguarda l’allestimento dei locali, oggi desolatamente vuoti eccezion fatta per un piano cottura ed un bancone bar che si presenta come una spoglia carcassa.

Questi due elementi fino a pochi giorni fa erano ancora di proprietà del vecchio gestore Stefano Pompanin, ma sono stati ricomprati all’asta dalla Magnifica, dopo un estenuante tira e molla durato mesi, con un rilancio di soli 50 euro sulla base che era stata fissata a cinquemila.

Dietro l’acquisto delle strutture, che inevitabilmente finiranno al macero visto che sono inutilizzabili, in realtà si cela la volontà da parte della Magnifica di sbarazzarsi (legalmente) di un possibile intralcio, anche ingombrante, sulla strada dell’affidamento di una nuova gestione.

Il tutto mentre in paese una delle domande ricorrenti in merito alla futura gestione del Gran Caffè Tiziano è: “A quanto ammonterà stavolta l’affitto mensile? Sarà fissata una cifra più abbordabile? ” . Difficile infatti ipotizzare, alla luce di una serie di circostanze compresa l’ultima esperienza in ordine di tempo finita con uno sfratto, una cifra troppo onerosa. Ma l’ultima parola spetterà alla Magnifica.

Gianluca De Rosa

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