Cadore e ciaspe: binomio che funziona
Venti piste segnate e battute con dieci rifugi aperti in zone da favola Il sindaco Manfreda: «Facendo squadra, i risultati alla fine arrivano»

Una veduta di Pian dei Buoi
LOZZO.
Venti piste segnalate e battute con dieci rifugi aperti in Cadore fanno voglia di passeggiare nel cuore delle Dolomiti. Il progetto (messo a punto da Comuni, Cm Centro Cadore, Consorzio dei comuni Bim Piave, sezioni Cai, guide alpine e operatori turistici) sta raccogliendo interesse e consensi. In questi giorni i rifugi hanno registrato una frequentazione eccezionale, per alcuni il tutto esaurito nella notte di San Silvestro. E così il nuovo anno si è aperto all'insegna dell'ottimismo. L'esigenza di dare vita ad una nuova stagione turistica ha mobilitato, alla fine del 2010, l'intero Cadore: pubblico e privato hanno collaborato. «Il progetto», spiega Mario Manfreda, sindaco di Lozzo, «si chiama "Cadore, regno delle ciaspe". Siamo coscienti che non costituisca la soluzione per i molti problemi della zona. Tuttavia evidenzia come sia possibile dar vita a tangibili occasioni di promozione del territorio con ricadute positive sul piano economico e occupazionale, a condizione che si lavori insieme. Sono finiti i tempi dei battitori liberi», aggiunge Manfreda, «chi si illude di rispondere ai bisogni del proprio Comune con mini-interventi sublocali si sbaglia: il futuro delle nostre municipalità passa attraverso progetti unitari di tutto il Cadore». Le parole del sindaco di Lozzo pesano, ma hanno l'effervescenza della progettualità che guarda al lungo periodo. E i risultati registrati in questi giorni nei rifugi aperti lungo i percorsi dedicati agli appassionati delle ciaspe testimoniano la necessità di affrontare con strategia diversa i problemi aperti dal drastico ridimensionamento del manifatturiero. «Il turismo dovrà imporsi sempre più come àncora di salvezza per l'oggi e per il domani. I rifugi Ciareido sul Pian dei Buoi, Città di Carpi sotto i Cadini di Misurina, Fabbro a Casera Razzo, Antelao sopra Pieve, Padova e Romiti sotto gli Spalti di Toro resteranno aperti anche nei prossimi giorni e poi nei fine settimana di questa stagione invernale. Saranno loro a testimoniare che l'escursionismo con le ciaspe o con gli sci offre la possibilità di conoscere un Cadore diverso».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video