Cadola, a fine anno chiude la storica edicola

PONTE NELLE ALPI. La rivendita di giornali di Cadola, alla fine dell’anno, chiude i battenti.

Con la chiusura dell’attività di Adriano Zampieri se ne va un altro pezzo di storia del territorio. Fare l’edicolante è un’attività molto difficile negli ultimi tempi; per far quadrare i conti, più che un’edicola, l’attività di Zampieri si è dovuta giocoforza trasformare in un piccolo bazar dove si vende di tutto: tabacchi, cancelleria, fiori e anche oggettistica per la casa.

«Chiudiamo l’attività e», commenta la moglie, «non abbiamo intenzione di cedere la licenza, anche se qualcuno si è avvicinato per subentrare». «Il problema», prende la parola Zampieri, «è rappresentata dall’avvento della tecnologia, pochi comprano i giornali di carta, diminuiscono anche gli appassionati di riviste porno, perché adesso risolvono le proprie voglie con un semplice clic».

«L’attività dell’edicolante», prosegue Zampieri, «è molto impegnativa, tra svegliatacce e turni infiniti. E poi i problemi burocratici. Faccio un esempio: se non vengono gestiti al meglio i “resi” (cioè i quotidiani e le pubblicazioni invenduti), i distributori li addebitano all’ edicolante come se fossero stati venduti».

Ora chi vuole acquistare un quotidiano sulla Destra Piave, ha due punti vendita, quello di viale Dolomiti (vicino al Bivio) e il supermercato Famila, che vende giornali e riviste. —

P.B.

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